(...) da tutte le parti e sembra incapace di reagire. E la sua educazione nel rispondere alle domande, abbinata allinguardabilità della Sampdoria di quel periodo, faceva leffetto della resa anticipata.
Quindi, mi aggregai anchio al tiro al Del Neri. Non con particolare virulenza, ma mi aggregai. Lo dico con onestà e un pizzico di amarezza, ma trovo patetici - soprattutto quando si parla di calcio, cioè un argomento che fa parlare e fa tacere, ma comunque non si tratta di massimi sistemi - quelli che dicono o scrivono una cosa, poi smentita dai fatti, e in seguito la rivendicano: «Come avevo detto...». Su Del Neri e Cassano, ma anche su Gasperini, sono parecchi.
La campagna anti-Del Neri culminò con i fischi vergognosi allannuncio delle formazioni contro lAtalanta. Molto più rumorosi, numerosi e ingiusti di quelli a Cassano contro il Bari. Ma su quei fischi Del Neri ha costruito il suo capolavoro, culminato nel primo tempo contro la Fiorentina, la partita perfetta, insieme allandata al Ferraris contro lInter. Ora, tocca di nuovo ai nerazzurri. Ma, comunque vada, il pugile suonato si è rialzato e sta mettendo ko critici e fischiatori a suon di intuizioni, come lesclusione di Cassano, e di risultati che hanno riportato il Doria in zona Champions.
Tutto questo, Del Neri lha sopportato in silenzio, preferendo rispondere con i fatti. E dando a tutti - certo, un giorno gli è sfuggito un «della classifica non mi importa un cazzo», che non è proprio preso dal manuale di stile di Lina Sotis, ma rispetto a quello che si sente sui campi è quasi roba da educande - una grande lezione di stile. Ultima della serie, ieri mattina, su Radiouno, a Radio anchio sport quando, rispondendo a Riccardo Cucchi e agli ascoltatori, ha evitato ogni polemica diretta con Cassano.
Pars destruens di non lo fa, con la pars costruens di chi lo fa. Un genio della dialettica. E questo credo che a Del Neri non labbia mai detto nessuno.