«Quando scrive dei marciapiedi rotti? Si ricorda che sono costati il femore a mia moglie...». «Perché non scrive dei wc che mancano?».
Nella panoramica sulle piccole-grandi magagne di Nervi parto da un problema più grave perché ai cittadini interessa vivere in una città sicura anche sotto l'aspetto delle infrastrutture e dell'attenzione alle loro esigenze. Sicurezza è eliminare cavi elettrici non protetti che potrebbero causare un incidente mortale come quello già occorso ad un ragazzo, se ben ricordo a Napoli. Sulla passeggiata Anita Garibaldi ci sono cavi, nel tratto dopo la Marinella fino ai bagni ex municipali (La Scogliera), affioranti dal muraglione o penzolanti, forse ben disattivati, ma una dispersione elettrica da cavi in tensione potrebbe renderli pericolosi, un pericolo non remoto per la vetustà di muraglioni mal coperti da intonaco che si sgretola sotto l'erosione di piogge, vento e salino.
Ad inizio passeggiata, poco dopo il monumento al sub dove ci sono le prime panchine di pietra, affiora un «conduit» di protezione del cavo elettrico di alimentazione del lampione, una volta protetto da pietre e cemento. Idem si dica per un conduit che fuoriesce dalla terra davanti alla Gam dove inizia quella scaletta di pietra che corre lungo la cascatella.
Legato al problema sicurezza e igiene, il «parco» dell'ex Esperia (l'antico hotel, non il moderno) al numero 11 in viale delle Palme: è lo scandaloso biglietto da visita di Nervi per chi arriva dalla stazione. Come può l'amministrazione tollerare questo degrado? Nella recinzione ci sono due buchi, uno sul viale e uno dal marciapiede davanti alla stazione, da cui si vede anche il sentiero segnato da chi lo percorre per innominabili scopi. Intorno sacchi di spazzatura maleodorante, bottiglie, stracci in mezzo a sterpaglie: una ghiottoneria per le pantegane. Perché il Comune non interviene con una pubblica ordinanza per problemi digiene? Il giardino intorno alla Villa va pulito, già una volta è scoppiato un incendio, l'edificio fatiscente deve essere verificato per la pericolosità.
«Che schifo!» è scritto nella colata di cemento davanti allo sbocco del tunnel che dalla stazione porta alla passeggiata dove cè da tanti anni una fogna che perde (si sente l'odore), dove il passaggio ad ogni acquazzone si allaga. Il Comune non si è tenuto una scorta dei mattoncini con cui riparare i buchi ed evitare i rappezzi di asfalto e cemento in passeggiata?
Essa richiede manutenzione dove le mattonelle si sono disposte a crinale andino o dove si sono rialzate spinte dalle radici di alberi secolari: ci sono pezzi molto dissestati, in particolare davanti al Castello di Nervi, nel tratto finale nella discesa alla Baia di Capolungo, ma tutta la passeggiata va monitorata. Per i marciapiedi speriamo siano approvati due progetti elaborati dal Civ Nervi 2005, presidente Massimiliano Segala, e dal Nervi Mare, presidente Giorgio Ceccaroni. Il primo prevede il rifacimento ed allargamento dei marciapiedi in via Oberdan a partire da piazzetta Pittaluga fino al Banco di Chiavari e tutta via Marco Sala; il secondo, in via Oberdan dal Belvedere Trabucco al ponte ferroviario. Un inizio: i progetti prevedono la prosecuzione, divisa per lotti, fino a bonifica totale.
Da ultimo mi soffermo sui wc.
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