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«Nessun disegno eversivo sconfiggerà il Pdl»

CAPEZZONE Il portavoce: «Teoremi giudiziari a senso unico, giusto mobilitare gli italiani»

RomaC’è un «disegno eversivo» in atto ma non andrà in porto. Pdl e maggioranza, più compatti che mai, serrano i ranghi e assicurano: «il centrodestra proseguirà nella politica del fare e del governare». L’opposizione invece perde la testa e attacca: «Eversivo è Berlusconi».
In una nota congiunta, sottoscritta dai capigruppo Pdl al Senato e alla Camera Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, e dai rispettivi vicepresidente vicari, Gaetano Quagliariello e Italo Bocchino, si dà una nitida lettura dell’ultimo attacco concentrico al premier. «La tempistica e i contenuti di una sentenza che a 20 anni dai fatti arriva con sospetta puntualità - si legge - rafforzano l’opinione di quanti pensano che vi sia chi sta tentando, con mezzi impropri, di contrastare la volontà democratica del popolo italiano». Praticamente un tentativo di golpe per via giudiziaria che arriva con tempi e modi equivoci.
Ancora più chiaro il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone: «Dinanzi al riproporsi di teoremi giudiziari a senso unico, e dinanzi al tentativo dei soliti noti di usare la carta giudiziaria a fini politici, mi pare opportuno e probabile che il Pdl chieda agli italiani di mobilitarsi a difesa del voto che è stato liberamente espresso alle elezioni politiche». Per nulla tramontata, quindi, l’ipotesi di una grande manifestazione per ribadire il sostegno a Berlusconi contro «oligarchie che vorrebbero il potere senza consenso, e puntano a ribaltare il responso delle urne».
Da quando Berlusconi è entrato in politica i suoi avversari, fallito con il democratico strumento delle urne, hanno sempre cercato la spallata in tribunale. A vuoto i primi tentativi, s’è provato con il conflitto d’interesse prima e con il gossip dopo. Sgonfiato pure il bailamme sul daddariame, ecco riapparire il vecchio arnese delle sentenze choc. A poche ore, poi, dalla decisione della Corte costituzionale sul lodo Alfano.
L’obiettivo dell’opposizione, con la benevolenza di certi salotti e l’aiutino di qualche magistrato, è quello di scalfire l’esecutivo fino a farlo cadere. Ma la maggioranza non ci sta: «Mentre - prosegue la nota del Pdl - il governo Berlusconi affronta con energia e consenso largamente maggioritario la realizzazione degli impegni assunti con gli elettori e ogni emergenza, si tenta, vanamente, di delegittimarne l’azione». Ma anche l’ultima cartuccia farà flop, giurano nel Pdl: «Siamo certi che questo disegno non troverà spazio nelle istituzioni e, ciascuno nella sua diversa responsabilità, agirà partendo dal presupposto del rispetto della legalità e della sovranità popolare. Gli attacchi - conclude la nota dei vertici parlamentari del Pdl - che fuoriescano dai canoni dell’opposizione democratica, dura ma rispettosa delle istituzioni, ci portano ad assicurare che il centrodestra proseguirà nella politica del fare che nessun disegno eversivo potrà sconfiggere».
Parole ferme che mandano su tutte le furie Antonio Di Pietro che attacca a testa bassa il Cavaliere: «C’è un disegno eversivo che viene portato avanti da diversi anni. Il mandante è Silvio Berlusconi». E, in barba, al responso della cabina elettorale, suona la carica: «Liberiamoci di questo golpe che sta avvenendo a opera del presidente del Consiglio e dei suoi seguaci».
Dettata la linea politica, l’ex pm non può che beatamente constatare l’allineamento di quel che resta del Pd. Il quale parte con una contro-nota dai toni bellicosi: «L’arrogante rivendicazione di impunità e la patetica denuncia di complotti da parte del Pdl segnala in modo impietoso la consapevolezza del fallimento nella prova di governo». Non solo.

In perfetto stile dipietresco, scrivono che «nelle parole degli esponenti Pdl c’è tutta la spudoratezza di chi considera le aziende e i comportamenti del presidente del Consiglio al di sopra delle leggi». «Ormai Di Pietro è il capo del Pd», il commento di Capezzone.

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