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«Nessuno mi critichi So fare il mio lavoro»

L’Argentina ha la faccia e le sembianze del suo “entrenador”, Diego Armando Maradona, apparso obeso e invecchiato nelle sue ultime apparizioni pubbliche. Inguardabili entrambi. La curiosità sulla sorte della nazionale biancoceleste, che rischia incredibilmente di perdere la qualificazione al Mondiale, resta poca cosa rispetto al dramma umano di colui che è stato il miglior giocatore al mondo e adesso appare in balia di se stesso. A vederlo in tv mentre cerca di convincere tifosi e giornalisti sulle prospettive dell’Argentina, piange il cuore di dolore e di rabbia. A casa sua si domandano se sia capace di fare l’allenatore. E le risposte sono tutte o quasi tutte negative: “inadeguato” per mancanza di forza interiore e lucidità intellettuale più che di capacità tecnica. Non sarebbe comunque il primo campione a fare flop in panchina. La lista è lunga.
Intanto l’Argentina passa da una batosta all’altra: clamoroso il tonfo (1-6) in Bolivia, umiliante il ko (1-3) preso a Rosario dal Brasile, cosa dire poi dell’ultima sconfitta, la notte scorsa, con il Paraguay (0-1)? In classifica l’Argentina è quinta, un punto dietro l’Ecuador, ma anche una lunghezza sola davanti a Uruguay e Venezuela. Il flop è dietro l’angolo. Al Mondiale vanno le prime quattro, la quinta può riscattarsi nello spareggio contro la quarta del gruppo nordamericano, punto e basta. Al momento si profila la bella con il Costa Rica. Immaginatevi quali polemiche si scatenerebbero in Italia se gli azzurri fossero costretti a giocarsi l’ultima chance con la Svizzera di turno.
Il malessere è profondo. Evidente la distonia fra lo spogliatoio e l’allenatore, accusato di schierare squadre impossibili, incapaci di fare gioco e gol, fragilissime in difesa. Con un filo di voce Maradona risponde alle contestazioni, ma non convince nessuno, forse neanche se stesso, in particolare quando ricorda che l’Argentina in passato s’è giocata la qualificazione al Mondiale in uno spareggio con l’Australia. «Non è morto nessuno, per quale motivo qualcuno dovrebbe morire ora?», aggiunge. Una dichiarazione di resa. Com’è possibile che il prossimo avversario, vale a dire il Perù ultimo in classifica, possa mettere paura alla squadra di Messi. Eh sì, signori. In Sud Africa rischiamo di perderci non solo Cristiano Ronaldo, ma anche Messi. Che Mondiale sarebbe senza i due calciatori ritenuti i migliori del mondo e al mondo? Con Messi, resterebbero a casa anche Mascherano, Tevez, Samuel, Zanetti, Burdisso, Cambiasso, Veron. Quale spreco di talenti.
La Federazione s’interroga su Maradona. La stampa argentina, dopo aver preso le distanze dal tecnico, punta il dito su coloro che l’hanno voluto sulla panchina albiceleste. Del genere: «Il calcio è cosa seria, coinvolge milioni di persone, di cuori, di teste, di anime». Invece l’ingaggio di Maradona sembra nascere da un gesto umanitario che mal si concilia con un interesse generale. Lui non vuole dimettersi: «Sono immune dalle critiche. E voglio portare avanti il mio compito».

Ma l’uscita è prossima.

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