Da sei o sette anni si offre la possibilità di produrre tipi vari di elaborati: lanalisi di un testo, un «saggio breve», un articolo di giornale, il tradizionale «tema». Questa resta la vera novità; ma resta ancora il dubbio se ad essa gli studenti vengano chiaramente predisposti durante gli anni che precedono lesame. Lo si deduce da alcuni dati che emergono ogni anno: lanalisi del testo, una forma molto concreta e innovativa, viene elusa dalla grande maggioranza dei candidati; nelle risposte che danno nelle interviste «a caldo», questi indicano, sì, spesso di aver scelto il «saggio» o «larticolo di giornale», ma non si soffermano quasi mai a commentare il rapporto tra largomento trattato e i testi di documentazione da cui avrebbero dovuto trarre spunti.
Il dato più sorprendente resta, però, la loro diffidenza verso lanalisi del testo: una forma di scrittura concreta, sorretta passo per passo da una pista (o «griglia») interpretativa e di commento, una produzione che fa riferimento al lungo esercizio di lettura di testi condotto negli anni e, tra laltro, di più facile e poco controvertibile valutazione. Si preferisce, a quanto pare, un più libero parlar di sé... Insomma, si riconduce tutto alla forma «tema».
Ho sentito dichiarare anche questa volta, a proposito dellanalisi del passo di Dante (peraltro denso di significati attuali e fornito di precise note), che il testo era «difficile». Ma i testi di ausilio e documentazione forniti per gli altri tipi di prove spesso lo sono molto di più e sono anche tanti e privi di qualsiasi spiegazione o inquadramento. Tra le formule introduttive (chiamiamole così, perché non vogliono essere «tracce» concettuali) apprezzo quelle, misurate e positive, relative agli argomenti «viaggio» e «integrazione europea», mentre quella sulla scienza a confronto con la Natura è viziata da un esclamativo che rischia di sviare il concetto verso il luogo comune. Chissà se qualche studente si è ricordato dellepisodio di quella bambina inglese, Tilly, di dieci anni, che, avendo appreso a scuola che cosa sta per succedere quando il mare si ritira fortemente dalla costa, ha gridato a squarciagola a un centinaio di bagnanti incuriositi su una spiaggia della Thailandia di fuggire immediatamente e li ha salvati da morte sicura! Ecco a che cosa può servire la «scienza delluomo».
Unultima nota, in forma di domanda: che livello duso dellitaliano verrà fuori dai circa due milioni di colonne di foglio protocollo? Che magnifico campione per rilevamenti dello stato della nostra padronanza dellitaliano.
*Autore del Dizionario della Lingua Italiana Sabatini Coletti (Rizzoli Larousse) e Ordinario nell'Università di Roma Tre
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