RomaNon è più una questione di millimetri, o centimetri, di neve, non previsti. La polemica sollevata dalla grande nevicata di Roma apre uno squarcio sulla gestione dell’emergenza in Italia da parte della Protezione civile che negli ultimi mesi «si è indebolita». Su questo concordano entrambi, il sindaco di Roma Gianni Allemanno e il capo del Dpartimento, l’ex prefetto dell’Aquila che da un anno ha preso il posto di Bertolaso, Franco Gabrielli. Sul resto litigano di brutto. Alla trasmissione In 1/2 ora di Lucia Annunziata, Gabrielli ha detto di contestare «ogni affermazione di Alemanno». Il sindaco, da parte sua, ha alzato la cornetta e alla trasmissione ha dichiarato che la Protezione Civile è ridotta ormai solo al ruolo di «passacarte», lamentando invece con le agenzie di informazione il fatto che Gabrielli sfugge «gli incontri pubblici con me». A in 1/2 ora su Raitrè Gabrielli avrebbe preteso che non fosse presente lo stesso Alemanno. Stessa situazione al programma In Onda su La 7, con Luca Telese e Nicola Porro: «Gabrielli scappa», l’accusa di Alemanno.
Mentre il Pd tenta l’affondo sul sindaco, a supporto della tesi del primo cittadino di Roma arriva inaspettatamente una dichiarazione dell’Anci, l’Associazione dei Comuni: «Nell’emergenza siamo rimasti soli».
Comunque sia, il Pdl chiede un’inchiesta parlamentare sulla Protezione Civile. L’annuncio lo ha dato ieri il segretario, Angelino Alfano: «Il Pdl presenterà un atto parlamentare per verificare comportamenti e responsabilità della Protezione civile nella gestione dell’emergenza maltempo, soprattutto nella città di Roma». Anche in Senato, il capogruppo Maurizio Gasparri pretende che il governo riferisca «sul ruolo della Protezione civile e sui palesi limiti della sua attuale attività». Nell’emergenza neve «che avevano fatto gli uffici competenti che fanno capo a Palazzo Chigi? Nulla».
«Non temo un’inchiesta - la risposta di Gabrielli a Lucia Annunziata -, sono solo molto preoccupato che questa polemica in qualche modo indebolisca ulteriormente un sistema di cui il Paese ha un grande bisogno». La Protezione civile di Gabrielli e di Bertolaso «si sarebbero comportate alla stessa maniera».
Ma il confronto diventa acceso quando Alemanno, in diretta telefonica, ricorda il modo in cui Bertolaso gestì l’emergenza Tevere, con il rischio esondazione, tre anni fa. «Cose che non stanno nè in cielo nè in terra - la replica piccata di Gabrielli -. Sulle problematiche di Protezione civile forse qualcosa più di lei le posso dire. L’emergenza sul Tevere non ha nulla a che vedere con la neve, il raffronto è fuori luogo». Il successore di Bertolaso ha poi difeso ancora una volta le previsioni meteo di giovedì: «Al di là di ogni dubbio» i bollettini per il Lazio erano «corretti». L’unico punto di accordo, il fatto che «la Protezione Civile va rivista». Con la legge «10 febbraio 2011, prima di intervenire dobbiamo avere il concerto del ministero dell’Economia e della Corte dei Conti - ha rivendicato Gabrielli -. Questo problema l’ho segnalato e non ho trovato orecchie attente». Lapidario Alemanno: «In termini di allerta e di capacità di intervento, la Protezione civile purtroppo in Italia non c’è più. È una realtà purtroppo burocratica. Deve tornare sotto il ministero dell’Interno».
Ma la polemica non è ridotta a un match Alemanno-Gabrielli. L’Associazione dei Comuni italiani lancia accuse precise. Secondo l’Anci gli ultimi eventi dimostrano che «il sistema della Protezione civile nel nostro Paese è prigioniero di una consistente confusione di competenze, che finiscono sempre per scaricare le responsabilità» sui Comuni.
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