Politica

New York, le donne hanno più diritto di fare la pipì

L’ultima legge del sindaco Bloomberg: per ogni bagno per uomo ce ne saranno due per signora

Giuseppe de Bellis

Nella regola del due per uno, Michael Bloomberg ha pensato che dare un bagno in più alle signore potesse far felici gli uomini: «Per loro si ridurrà il tempo di attesa della compagna». Ha ragione il sindaco di New York. Ha ragione perché non se ne può più di aspettare mezz’ora davanti a una toilette pubblica che si smaltisca la coda, non è possibile perdere tempo per una pipì. Adesso che nella «seconda casa del mondo» ci saranno due bagni femminili per ciascuno maschile i problemi saranno risolti.
Da settembre, nei cinema, nei bar, negli stadi, nelle stazioni e nelle sale da concerto il 75 per cento delle porte dei bagni avranno una sagoma femminile. Lo vuole e lo dice un provvedimento del Comune di New York che Bloomberg ha varato su consiglio della parlamentare Yvette Clarke, che da tre anni s’era messa in testa di far approvare una legge a tutela del diritto delle donne di trovare una toilette libera. «Ci mettono più tempo», dice la Clarke. Che oggi è felice come se avesse scalato il K2: «Abbiamo avuto troppa pazienza e sprecato troppo tempo prezioso in coda per fare pipì». Felice pure Bloomberg che adesso non troverà cartelli di protesta come quando decise di vietare le sigarette ovunque: «Da tempo immemorabile le donne hanno dovuto sopportare file interminabili ai bagni nei cinema, negli stadi, nei ristoranti nei bar perchè le strutture a loro destinate sono insufficienti». Le nuove norme entreranno in vigore tra 90 giorni: riguardano la maggior parte dei luoghi pubblici della Grande Mela di nuova costruzione o soggetti a lavori di restauro: su questo punto Bloomberg infatti si era impuntato e aveva bocciato una prima versione del provvedimento che copriva a tappeto edifici vecchi e nuovi, con costi esorbitanti per i proprietari dei locali.

In un colpo solo il sindaco di New York s’è messo in tasca tre buoni motivi per essere rieletto a novembre, quando Manhattan, Bronx, Brooklyn, Queens e Staten Island torneranno alle urne per eleggere il loro sindado: ha firmato una legge che dà diritti, invece che toglierne; non fa spendere un centesimo in più alla gente; fa un regalo alle donne, ovvero al 52,6 per cento della sua popolazione.

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