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New York ha più turisti degli abitanti di tutta la Spagna

Nel 2010 la Grande Mela ha avuto 48,7 milioni di visitatori: record storico. Bloomberg: "Il turismo è diventata la nostra grande industria"

New York ha più turisti 
degli abitanti di tutta la Spagna

Washington - Let's spreading the news, I’m leaving today, I want be part of it: New York, New York…….(Divulghiamo la notizia, parto oggi, voglio esserci anch’io… New York New York).

La canzone, resa celebre da Liza Minelli che l’ha cantata nel 1977 nell’omonimo film di Martin Scorsese, l’anno scorso è stata il grido di battaglia di 48.7 milioni di persone che hanno visitato la Grande Mela.
Per dare un’idea dell’enormità della cifra è come se tutti gli abitanti della Spagna fossero andati a New York, ovvero nel 2010 il numero di turisti a New York è stato superiore o almeno pari al numero degli spagnoli.

L’annuncio dell’incredibile cifra di 48.7 milioni di turisti è stato dato dal sindaco Mike Bloomberg nel corso di una conferenza stampa. Più raggiante che mai, col suo solito ironico sorriso da uomo d’affari sicuro di se, Bloomberg ha spiegato: «Il turismo è diventato la nostra industria di ripiego. Da qualche tempo non abbiamo più l’industria manifatturiera di cui andavamo fieri, ma siamo riusciti a rimpiazzarla».

«La solidità dell’industria turistica - ha poi aggiunto Mike Bloomberg - è una delle ragioni per cui New York è stata meno colpita dalla recessione che ha attaccato altre città. Sono stati creati nuovi posti di lavoro ed il denaro speso dai turisti è stato un toccasana per alberghi, ristoranti, negozi e teatri».

Oltre al turismo che nel 2010 ha fatto incassare 31 miliardi di dollari, le industrie che fanno «girare» i 5 quartieri di New York (Manhattan, Queens, Brooklyn, Bronx e Staten Island) sono: commercio, trasporti, finanza e servizi collegati, sanità e educazione.

La marea di gente che si è riversata su New York lo scorso anno ha fatto creare 6.600 nuovi posti di lavoro, e sono state aggiunte 7 mila nuove camere d’albergo. Secondo le cifre presentate da Mike Bloomberg, gli alberghi nel 2010 hanno fatturato 25.7 milioni di notti.

La crisi economica sembra dunque non aver intaccato questa isola felice dove per il turista è tutto bello, tutto caotico, tutto incredibile e tutto caro. La media del prezzo di una camera d’albergo a Manhattan nel dicembre 2010 era attorno ai 330 dollari, con un aumento del 8,9 per cento rispetto al 2009.

Broadway con i suoi teatri, che sono uno dei principali motivi per cui la gente si catapulta su New York, ha avuto un aumento di spettatori del 3.8 per cento, con liste di attesa di mesi per certi spettacoli.
Chi sono i 48.7 milioni di turisti che sono andati a New York? Secondo i dati presentati da Bloomberg 39 milioni sono americani e 9.7 milioni sono stranieri.

Gli americani vanno a New York perlopiù nel periodo fra il Thanksgiving (l’ultimo giovedì di novembre) e Capodanno. Gli stranieri non hanno stagioni, perchè la Grande Mela è sempre affascinante. Non ci sono ancora dati del 2010 sulle varie nazionalità dei turisti, ma nel 2009 in testa alla classifica c’erano 1.096.000 inglesi, 880.000 canadesi, 568.000 tedeschi, 520.000 francesi, 432.000 italiani, 420.000 australiani e 357.000 spagnoli.
Gli addetti alla promozione di New York sostengono che la città attira i turisti perchè molti vogliono vedere il divo preferito, frequentare il locale o la boutique dove e' stato fotografato. Altri vogliono vedere lo spettacolo di cui i giornali hanno tanto parlato e tutti vogliono fare shopping sfrenato.

Il New York & Co l’organizzazione che si occupa della promozione turistica, sotto la direzione del sindaco Bloomberg ha aggiunto negli Stati Uniti, in Sud America, in Australia, in Asia ed in Europa 18 nuove sedi. «Il turismo - ha confermato il Ceo di New York&Co George Ferlitta - è considerato di importanza capitale per la nostra città. Ogni persona che viene a New York collabora a sostenere la nostra economia e ci aiuta a stabilizzare i posti di lavoro».
Una grande risorsa che gli americani non intendono certo farsi sfuggire.

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