Eleonora Barbieri
da Milano
Sarah Jessica Parker ha provato a far finta di nulla: «Non puoi vivere a New York ed essere la persona più importante della città. Non puoi, semplicemente - ha spiegato la protagonista di Sex and the city -. Ci sono troppe persone importanti qui». Neppure lei, però, si illude ancora che nella Grande Mela si possa passare inosservati tra la folla e mantenere la propria privacy anche se sei il sindaco Bloomberg o Woody Allen.
Lillusione - scrive Adam Sternbergh sullultimo numero del New York Magazine - è svanita perché, ormai, New York è troppo «infestata» dalle celebrità per consentire «la vita di una volta», quando Los Angeles era il luogo dellostentazione, dei tour in pullman per sbirciare oltre i cancelli delle ville faraoniche, delle star in esibizione continua e, dallaltra parte del Paese, si coltivava il culto dellélite.
I newyorchesi cercano di convincersi che il loro sangue sia immune dalla curiosità, ma il gossip ha successo anche a Manhattan e, per saziare la fame dei concittadini, la rivista ha pubblicato una mappa delle vie dove abitano le star: una piantina per orientarsi fra le strade e le case dei famosi e, magari, incrociare «per caso» uno di loro, anche se non è detto che sia un personaggio davvero chic. I vip infatti prendono casa nei condomini più lussuosi ma, alcuni, potrebbero anche non abitare lì: non tutti sono Woody Allen, ci sono anche star molto meno affascinanti, meno ironiche, meno intelligenti, meno cool. New York, insomma, non si sceglie più le sue celebrità. E, soprattutto, si gira a sbirciare, a dare unocchiata, magari senza farsi notare, perché lorgoglio vuole la sua parte. Basta fingere di disinteressarsi, basta non chiedere lautografo, non scattare una foto con il telefonino, come farebbe qualunque turista, qualunque non newyorchese. Anzi, non bisogna salutare neppure, a meno che non sia la buona educazione a imporlo. Per esempio, se la star di turno è al parco con i figli perché, se i bambini giocano insieme, è buona regola che i genitori scambino qualche parola fra loro. La normalità: due padri o due madri che si incontrano al parco e, giorno dopo giorno, magari stringono anche amicizia. Anche se uno è miliardario e appare in televisione tutte le sere.
Lidillio, secondo il Ny Magazine, è ormai un ricordo del passato, una facciata che tiene, ma solo perché è ancora troppo forte la nostalgia per lepoca in cui la città era davvero glamour, quando le celebrità non erano poche (cerano James Dean e Marlon Brando, Frank Sinatra e Truman Capote) ma, comunque, non così tante. Ogni angolo di Manhattan nasconde il citofono di qualche attore, stilista, regista, modella, miliardario o ereditiera da prima pagina ma anche, ormai, da trafiletto. E linflazione fa sentire il suo effetto sullo spirito degli abitanti. Il primo segnale che il rapporto non sia più lo stesso è stato il trasloco di Heath Ledger (uno dei protagonisti di Brokeback Mountain) e della fidanzata Michelle Williams (anche lei nel cast del film) a Brooklyn. La notizia ha reso gli abitanti fieri per la scelta ma, allo stesso tempo, preoccupati che la «contaminazione» stia prendendo piede anche nella zona.
E poi cè il sito avvista-vip Gawker Stalker, che ha rivelato il segreto: anche i newyorchesi si accorgono delle star, si interessano di dove sono, che cosa fanno, quali locali frequentano. E utilizzano il blackberry per segnalare a tutti dove trovare il vip preferito o, comunque, un vip. «Le celebrità sostengono di venire qui per condurre unesistenza normale, noi diciamo che non le notiamo neppure» scrive Sternbergh. Entrambe le affermazioni sono false: le star, ovviamente, non conducono «una vita normale» e i concittadini sono ancora molto bravi a fingere di non vederle, ma allocchio amante del gossip nulla sfugge. Figuriamoci Uma Thurman. E il cellulare è subito pronto per informare gli amici.
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