«Se non si dimette entro le prossime 48 ore avvieremo la procedura di impeachment per rimuoverlo». I repubblicani di New York non fanno sconti a Eliot Spitzer, il governatore democratico dello Stato pizzicato in una storia di prostituzione. Lunedì, quando limbarazzante vicenda era venuta a galla, Spitzer si era presentato con aria contrita in compagnia della moglie davanti ai giornalisti per porgere scuse a tutti, ma aveva evitato di nominare largomento delle dimissioni. Aveva anzi tentato di fare intendere che il «lavoro di rinnovamento iniziato a New York» sarebbe andato avanti, ovviamente con lui al timone. Ma non tira proprio laria giusta per una soluzione «a tarallucci e vino».
Intanto cè il New York Times, il giornale che ha rivelato al pubblico la vicenda, che continua a sparger sale sulle ferite. Ieri ha pubblicato nuovi dettagli della vicenda a luci rosse, precisando che tra il 12 e il 13 febbraio Spitzer è stato intercettato almeno sei volte mentre fissava appuntamenti in un albergo di Washington: il tutto per incontrare una prostituta le cui prestazioni costano mille dollari lora. In un editoriale, inoltre, il giornale scrive che Spitzer «non ha tradito solo la sua famiglia, ma anche il pubblico» e aggiunge che la pretesa del governatore di ridurre la questione a un fatto privato lo qualifica come un arrogante. Poi cè la televisione Nbc, che rivela che Spitzer avrebbe speso complessivamente 15mila dollari con le ragazze dellEmperors Club Vip nellarco di sei mesi. Ci sono poi degli inesorabili sondaggi: l83 per cento degli intervistati dal Daily News vorrebbe le dimissioni di Eliot Spitzer.
Stretto tra diverse pressioni, il governatore dovrebbe dunque presto capitolare. Ma a New York e ad Albany, capitale dello Stato, si parla già del dopo-Spitzer. A succedergli dovrebbe essere infatti un personaggio decisamente fuori del comune, il suo attuale vice David Paterson.
Costui riassumerebbe nella sua persona due novità assolute per la politica dello Stato di New York: sarebbe infatti il primo governatore nero, ma anche il primo non vedente a sedere su quella poltrona.
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