da Roma
Lo scrive Aldo Grasso sul Corriere della Sera, e subito il paragone incuriosisce. Annozero assomiglia alla Talpa. La più antica e nota delle arene dellinformazione tv, accostata a uno dei più celebri reality italiani. Possibile? Dissacrazione mirabile e spiazzante. Ma visto che cè stata, divertente da indagare.
Grasso, ironizzando si scusa del paragone «irriverente» e si spiega: «Michele Santoro, malgrado qualche chilo di troppo veste in maniera più sobria ed elegante di Paola Perego. Però nella sostanza il meccanismo dei programmi è quasi identico. A partire dalla struttura gerarchica per finire ai temi trattati». Aggiunge ancora: «Il clan Santoro, il clan Presta (ovvero quello del potente agente della Perego, deus ex machina della tv, ndr). Il capo e i sottoposti, gli opinionisti, la totale mancanza dironia delluno e dellaltro».
Certo, è vero: nella tv delle mille contaminazioni tutto è possibile. La lingua del piccolo schermo, anche quando le trasmissioni hanno una «mission» diversa, si fa più forte dei contenuti. E così basta il paragone spiazzante di un critico perché ogni ipotesi diventi possibile. Prendete il cast di Annozero. Davvero sembra governato da logiche più simili a quello di un reality che di una normale redazione, in cui i protagonisti vanno e vengono come seguendo un percorso, o addirittura vengono «nominati» o «promossi», come per il riflesso di una meccanica di gioco. Certo, «i santoriani» sono prevalentemente giornalisti, ma a loro si sono aggiunti sempre più guest star, volti noti, celebrità. E alla fine, sia gli uni che gli altri entrano ed escono dal programma sotto locchio vigile di un demiurgo indiscusso, lui Michele. Ipotizza Grasso che il palestrato Pasquale della Talpa non sfigurerebbe da Santoro. Possibile. Ma intanto a far spettacolo più di un divo è lo stesso conduttore, che arrivò a presentarsi, alla conferenza stampa della prima serie coi capelli ossigenati. Un gioco? Una trovata per bucare sui giornali? Forse. Ma Santoro, biondo, cè rimasto fino a fine anno, per poi tornare alla chioma di sempre. Altro esempio, il cast: arriva Rula Jebreal, strappata a unaltra rete con unottima operazione di calciomercato, esattamente come i produttori dei reality assortiscono le loro squadre. Per tre puntate è una diva induscussa, poi il suo ruolo si ridimensiona, alla fine della prima serie viene «nominata» ed esce dal programma. La gestione di una giornalista ha seguito dinamiche da reality.
Ma allo stesso modo anche La Talpa fa calciomercato, ed al suo naturale cast di stelle del cinema, dello spettacolo, e persino dellhard core, vuole aggiungere un giornalista. Non un giornalista di costume, non una figura border line, ma una polemista vero - Mario Adinolfi - uno che va nei talk show, che addirittura fa politica parla la lingua del Palazzo, che è arrivato a sfidare Walter Veltroni nelle primarie. Ebbene, il reality più estremo vuole e si sceglie il più estremo del mondo seriosissimo di Montecitorio. Cè un lunghissimo tira e molla, alla fine Adinolfi annuncia la sua partecipazione, poi con un colpo di scena, quando lo show sta per cominciare spiazza tutti: «Non vado». È primo dei non eletti a Montecitorio, se Veltroni va a Strasburgo passerà dalle prove estreme col paracadute agli scranni del Parlamento. È la nuova lingua dello star system: tutto possibile, tutto intercambiabile, tutto reality.
Lo stesso accade con la Granbassi. Con il solito intuito mediatico, dopo che Bruno Vespa ospita la campionessa Valentina Vezzali a Porta a porta con Berlusconi, Michele rivela: avrà nel suo talk show lei, la fiorettista carabiniera. Possibile? È una boutade? LArma lo permetterà? Esattamente con una logica di reality tutto diventa possibile. E infatti, come nei reality, Margherita supera se stessa e straccia tutte le previsioni si emancipa dalla sua vita per inseguire il sogno della tv, dice addio ai carabinieri per Santoro. Esattamente il contrario di quel che è successo ad Adinolfi. Ebbene, da Santoro ritorna questanno Corrado Formigli che rinuncia a un programma tutto suo per fare la spalla a Michele. Ma già le voci dicono che Michele lo immagina come suo erede. Di nuovo il sottotesto spettacolare anima la vicenda professionale. Il capo della redazione Giommaria Monti, torna ad Annozero (da cui veniva) dopo una lunga esperienza a La7. Di nuovo calciomercato, di nuovo un reality in cui tutti vengono promossi o bocciati.
Come Beatrice Borromeo: per un anno musa indiscussa e che ora se nè andata a fare radio. Tornerà come Valeria Marini allIsola dei famosi, prima o poi, forse piangerà anche lei. Di sicuro sarà una vampata dascolto.
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