Niente barricate, ma preoccupazione sì. La Chiesa non ha chiusure a prescindere verso lemendamento del premier Mario Monti che taglia le esenzioni Ici-Imu al non-profit, e quindi ai beni ecclesiastici. Ma è forte lallarme per gli effetti che laggravio potrebbe avere sul particolare settore delle scuole paritarie, specie quelle per linfanzia. «Cambio con incognite», titolava ieri Avvenire, quotidiano dei vescovi italiani, per esprimere la fibrillazione nel mondo cattolico. A restare «con il fiato sospeso», in attesa che lapplicazione venga chiarita, sono «le scuole paritarie, non statali, che svolgono un servizio pubblico», spiegava il quotidiano.
La «viva preoccupazione» degli istituti religiosi è stata espressa ieri anche dal salesiano don Alberto Lorenzelli, presidente della Conferenza italiana superiori maggiori (Cism), in occasione di un convegno in Campidoglio sulle opere sociali della Chiesa. «Tale nostro stato danimo - ha dichiarato - non è espressione di malinconica perdita di privilegi, bensì di preoccupato sguardo sulla futura continuazione delle nostre numerose opere, che ricevevano dallo Stato adeguato riconoscimento per lopera sociale compiuta a beneficio dei cittadini. Chiediamo, pertanto, alle nostre istituzioni pubbliche - ha aggiunto - di considerare questo dato nelladempimento delliniziativa legislativa che si vuole intraprendere nellintrodurre la tassazione dellImu verso i nostri beni immobili».
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