nostro inviato a Olbia
Cambiano i tempi e con loro il «berlusconismo». Che ormai da giorni, va detto, aveva messo in cantina quelli che per anni erano stati i gesti più raccontati delle movimentate estati del Cavaliere. Prima il forfeit all'immancabile festa della vicina Ana Bettz, che la scorsa estate inaugurò il Berlusconi stile Febbre del sabato sera. Poi la vista del golfo di Marinella, che la notte di Ferragosto è rimasto insolitamente buio e silenzioso, senza gli effetti speciali dell'ormai celebre vulcano e dei soliti fuochi d'artificio. Colpa del maestrale, s'era detto. Lasciando qualche spiraglio sul fatto che il cambio di rotta non fosse poi così deciso.
Invece no. A mutare non sono solo i gesti, ma anche i luoghi. E snobbate la celebri piazzette di Porto Rotondo e di Porto Cervo il Cavaliere preferisce concedersi agli avventori decisamente meno vip dell'IperStanda di Olbia, periferia nord della città. Un'ora di shopping circondato dalla gente, tra autografi, strette di mano e foto di rito.
L'ultimo tassello di un'estate diversa. Con Berlusconi che agli effetti speciali del vulcano preferisce la giostra o la pista per le macchine dell'autoscontro fatta allestire in villa per i nipotini. Eppoi niente feste, neanche quella di Ferragosto. Con Mariano Apicella che invece di esibirsi fino a tarda notte per i leader della politica mondiale passa molti dei suoi pomeriggi a strimpellare assieme al premier per mettere a punto l'album che i due hanno scritto insieme - 14 brani, titolo ancora top secret - che dovrebbe uscire a dicembre (una delle canzoni diventerà la sigla di uno spot per una soap di Mediaset).
Un Berlusconi low profile, dunque. Alle prese con le questioni internazionali - che continua a seguire con assiduità - e con l'agenda di settembre della politica interna. Parte del suo tempo, poi, lo sta dedicando a buttar giù la prefazione al libro di Lilli Gruber, Figlie dell'Islam. Un saggio sul femminismo islamico che la giornalista Rai e oggi eurodeputata del Pd ha in cantiere da tempo. E del quale i due avevano parlato a giugno quando si erano incontrati al matrimonio tra Flavio Briatore ed Elisabetta Gregoraci.
Alla fine, dunque, ha avuto ragione Daniela Santanchè, una che la Costa Smeralda la conosce bene. È stata lei la prima a dire che «qualcosa è cambiato» e che «la stagione delle feste da 400 invitati sugli yacht è finita» perché «questi atteggiamenti non sono più né compresi né tollerati». «Come al solito - aveva chiosato qualche giorno fa lasciando la Sardegna - Silvio ha capito prima degli altri che il mood è cambiato». E, dunque, via al new deal berlusconiano. Sobrio e discreto: da una parte una sorta di antidoto contro il mito delle «notti smeralde», dall'altra un modo per adeguarsi al periodo di austerità a cui va incontro il Paese.
Con l'ultimo atto - improvvisato - in un centro commerciale di Olbia, tappa finale della giornata dopo un pomeriggio passato in barca lontano da occhi indiscreti. Sono le 18.30 quando attracca al porto, sale sull'auto e sbarca al Terranova, dove un'enorme insegna promette «Iperstanda + 34 negozi». Archiviato lo stile alla Tony Manero dello scorso anno, Berlusconi si presenta in scarpe da ginnastica e camicia azzurra fuori dai pantaloni («era vestito come un ragazzo», dice la titolare di un negozio di articoli da regalo). Firma autografi, saluta e fa foto a ripetizione, al punto che anche gli uomini della scorta sono costretti a improvvisarsi paparazzi.
Del jet set di Cala di Volpe neanche l'ombra. Anzi, a Olbia sono molti più i sardi dei turisti. Così, dopo un'ora e passa di shopping tra famiglie sbigottite alle prese con i carrelli della spesa, il «bottino» è di diciannove fedine d'argento sarde e sei ciondoli («dei pensieri per delle amiche», scherza con il commesso). Con tanto di sconto, spiega il proprietario del negozio, perché non capitano tutti i giorni vendite «in blocco». Poi tocca a qualche pesciolino di ceramica per i nipoti con l'ultima tappa in un negozio di abbigliamento. Berlusconi di camicie ne prova diverse e alla fine opta per una celeste con righe bianche, stacca il tagliando e la indossa subito.
È passata un'estate ma la piazzetta di Porto Cervo pare lontana anni luce. In nome del nuovo «IperStanda style».
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