da Parigi
La «guerra del maiale» sconvolge Parigi al punto che le massime autorità dello Stato francese sono scese in campo per mettere un po' d'ordine nel menù delle persone che vivono di pubblica carità. Il Consiglio di Stato ha ufficializzato ieri la propria decisione, secondo cui è vietato alle organizzazioni assistenziali distribuire ai senzatetto una zuppa contenente carni suine. «Mi rallegro per questa decisione di lotta al razzismo», ha commentato il sindaco socialista di Parigi Bertrand Delanoë. Il razzismo in questione non ha nulla a che vedere con i diritti degli animali, sacrificati all'umana ingordigia e trasformati per le feste in zamponi e cotechini.
Il problema è assai più complesso e merita una premessa. Il mese scorso un'associazione caritativa, politicamente vicina al Front national di Jean-Marie Le Pen, ha cominciato a distribuire ai clochard e ai senzatetto robuste dosi di zuppa di maiale. La polizia e il ministero dell'Interno hanno visto dietro tale iniziativa un maldestro e diabolico tentativo di discriminazione a scapito dei numerosi senzatetto di origine straniera e di religione islamica, messi di fronte al dilemma tra nutrirsi o rispettare i dettami della propria confessione. Così i responsabili di «Solidarietà per i francesi», questo il nome dell'associazione caritativa d'estrema destra, si sono visti proibire dalla prefettura di polizia di Parigi la prosecuzione di un'attività giudicata «provocatoria». O, meglio, si sono visti imporre l'adozione di un menù più «ecumenico».
Immediatamente «Solidarietà per i francesi» ha presentato un ricorso al Tribunale amministrativo di Parigi e qui c'è stato il capovolgimento di fronte, visto che la distribuzione di zuppa di maiale è stata nuovamente autorizzata. Solo che il ministero dell'Interno, alla cui testa c'è il candidato presidenziale di centrodestra Nicolas Sarkozy, ha presentato un controricorso al Consiglio di Stato, ossia all'istanza in grado di mandare in soffitta la decisione del Tribunale amministrativo. Adesso è giunta la decisione finale dei saggi che compongono il Consiglio: niente zuppa di maiale perché questo tipo di carne non è consentita dalla religione islamica e neppure da quella ebraica. Il Consiglio di Stato teme che nei piatti di zampone si nasconda lo zampino di chi vuol discriminare tra francesi vecchi e nuovi, mettendo questi ultimi in una condizione d'inferiorità. Cosi' quello che avrebbe potuto essere un problema gastronomico è diventato in Francia un grande caso politico nazionale e adesso la questione potrebbe finire persino di fronte alla giustizia ordinaria. Il Mrap (quel «Movimento per l'amicizia tra i popoli» che fu all'origine del processo francese contro Oriana Fallaci a seguito dell'uscita del suo celebre libro sull'Islam) vuole approfittare della situazione per far processare «Solidarietà per i francesi».
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