«Niente marciapiedi», no dei negozianti all’isola

VIOLAZIONI Da quando a novembre è partita la Ztl una multa al giorno ai carrellini dei cinesi

Separati da 12 centimetri. Questa volta a dividere Comune da una parte e Unione del commercio e residenti dall’altra è l’altezza dei marciapiedi. Tanto che il tavolo che ieri doveva dare il via libera definitivo al progetto dell’isola di via Sarpi si è chiuso per l’ennesima volta con un rinvio. Questa volta la palla passa al sindaco: il vicesindaco e gli assessori alla partita le presenteranno le due opzioni in campo e Letizia Moratti metterà la parola fine allo scontro. Un passo indietro: a marzo Palazzo Marino presentò a commercianti, associazione ViviSarpi e rappresentanti della comunità cinese (che ieri non si sono nemmeno presentati) una versione della futura zona a traffico limitato, con la superficie di via Sarpi spianata e arredata con panchine, verde (ci saranno 23 alberi), pilomat per l’ingresso delle auto dei residenti. Il vicesindaco Riccardo De Corato precisa che «non si è mai parlato di un’isola pedonale vera e propria, sarà una ztl a vocazione pedonale, perché ci abitano oltre 1.200 residenti. E vogliamo mantenere anche in futuro le telecamere, per evitare che la sera si crei una situazione di parcheggio selvaggio come in corso Garibaldi». L’isola tout court non giustificherebbe secondo le norme l’uso di occhi elettronici. Ma i commercianti (tranne quelli che fanno capo all’Ales) balzano sulla sedia: «Per noi il marciapiede è inaccettabile - afferma Giorgio Montingelli dell’Unione del commercio -, i patti erano diversi. E non vogliamo il passaggio dei taxi, tanto i residenti ne usano tre al giorno». Il ritorno entro fine anno delle auto bianche invece è confermato dall’assessore alle Infrastrutture Bruno Simini: «Invertiremo il senso di marcia lungo via Sarpi nel tratto tra via Lomazzo e via Aleardi, in modo che i tassisti non lo usino come scorciatoia per tagliare il quartiere». Residenti e negozianti puntano a una versione soft della ztl, non con una corsia delimitata dai marciapiedi bensì da elementi di arredo, come le parigine o «meglio ancora le fioriere». Ma il vicesindaco precisa che «intanto è da valutare se il Codice della strada lo consente», ma sia lui che l’assessore all’Arredo urbano Maurizio Cadeo fanno presente come in città proprio queste strutture finiscono spesso distrutte dai vandali o da chi vuol posteggiare a tutti i costi, e i costi di manutenzione sono elevati. Ma soprattutto «finiamo per mettere a rischio i pedoni. Figuriamoci i zig zag degli scooter tra i passanti». Al sindaco l’ultima parola, nei prossimi giorni gli assessori valuteranno quale manufatto potrebbe sostituire il marciapiede, ma la sensazione è che vincerà la soluzione «b». In ogni caso, la spesa non dovrà superare i 5 milioni di euro previsti.


Intanto, si fanno i conti delle multe da novembre, quando è partita la ztl: quasi una al giorno per i carrellini (150 sanzioni), 431 per il carico e scarico abusivo, 13.056 violazioni al codice della strada. Sono 11 invece i bar e ristoranti che hanno chiesto e ottenuto il permesso di allestire i dehors lungo via Sarpi dal prossimo mese.

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