Niente più telescuola per Giulia

Inutili le proteste dei genitori. Eppure per questo progetto è stato erogato un finanziamento

Una vicenda sconcertante. Al centro, una studentessa di 18 anni, Giulia, affetta da una grave disfunzione al sistema immunitario, che da 4 anni chiede di poter nuovamente seguire le lezioni da casa mediante l’uso di computer e web-cam. Il programma informatico esiste, si chiama «Albatros», ed è una novità assoluta, almeno a Roma. È stato messo a punto dalla «Pranarcem Onlus» e consiste in telecamere a circuito chiuso, installate in classe e a casa, che consentono all’alunno disabile di collegarsi all’aula scolastica e partecipare attivamente alle lezioni.
Quattro anni fa il software venne messo a disposizione di Giulia dall’allora presidente del IV municipio, Benvenuto Salducco, con grande gioia della ragazza, che a quei tempi era iscritta alla scuola media «Cesare Piva», a Montesacro. Finalmente, grazie alle telecamere, Giulia poteva vedere tutti i suoi compagni di classe, gli insegnanti, interagire con loro. Una felicità immensa, dopo anni di solitudine forzata, per via di una malattia che non le consente il contatto con il mondo esterno. Una felicità documentata dalle televisioni e dai giornali di tutta Italia, che il 28 gennaio 2004 hanno ripreso il primo giorno di scuola dell’alunna virtuale. La Repubblica titolava: «Un regalo da parte del IV municipio». Il Messaggero scriveva: «Grazie al progetto dell’assessore alle Politiche Sociali, Raffaela Milano, e di quello alla Scuola, Maria Coscia, la bambina seguirà le lezioni da casa». Una bella passerella mediatica, insomma, che ha dato lustro all’amministrazione capitolina e a Veltroni. Pochi mesi dopo, però, il programma si è interrotto, senza troppe spiegazioni da parte degli uffici del municipio. Da allora, sono passati 4 anni, le istituzioni non si ricordano più di Giulia, che ora ha 18 anni, è iscritta al primo anno di Grafica Pubblicitaria all’istituto Federico Cesi, e chiede la riattivazione del software. Inutili le proteste dei genitori della ragazza, Maria Teresa e Aldo Arni, che in questi 4 anni hanno inviato lettere e bussato alle porte dell’ex sindaco Veltroni, della delegata capitolina ai Problemi dell’handicap, Ileana Argentin, degli assessori Coscia e Milano, del nuovo presidente del IV municipio, Alessandro Cardente. «Ci hanno detto che c’erano problemi di linea, che la classe non seguiva bene le lezioni, che si erano installati dei virus nel sistema informatico - ricorda Maria Teresa - insomma il programma non ha funzionato e chi doveva garantirne la manutenzione non lo ha fatto». Un muro di gomma che la signora non accetta, per nessuna ragione al mondo: «Il progetto, nato per Giulia, può essere messo a disposizione anche di tutti i ragazzi che sono nelle medesime condizioni di mia figlia.

Non capisco perché Veltroni non lo abbia mai preso in considerazione e non abbia dato, nel corso del suo mandato, disposizioni per la sua realizzazione». «Eppure - continua Maria Teresa - il 6 dicembre del 2002 è stato erogato per questo progetto un finanziamento di 5mila euro, quando Giulia era iscritta alle elementari».

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