Lagos - ll gruppo militante nigeriano Mend ha annunciato che tutti gli ostaggi presi
nell’attacco di oggi a una piattaforma petrolifera gestita da una società del gruppo Eni
sono stati liberati.
Il leader del Movimento per l’Emancipazione del Delta del Niger ha detto che il gruppo
non intendeva prendere altri ostaggi, avendo catturato sei impiegati del settore
petrolifero, tra cui quattro italiani, da una piattaforma gestita dagli americani martedì
scorso.
L'attacco alla nave Non c'erano cittadini italiani tra i dipendenti dell’Eni rapiti questa mattina in un attacco lanciato alla nave Mistras della Saipem, al largo della costa meridionale della Nigeria: lo ha dichiarato il capo ufficio stampa dell’Eni Gianni di Giovanni. "Stamattina un gruppo di uomini armati ha attaccato una nave della Saipem chiamata Mistras, ancorata 55 miglia al largo di Port Harcourt, con a bordo 85 persone", ha detto Di Giovanni. "Sulla nave era registrato anche un nostro collega di nazionalità italiana - ha aggiunto - ma dalle verifiche risulta ancora sulla piattaforma".
Sedici rapiti solo oggi Erano dieci i lavoratori rapiti oggi nella regione del Delta del Niger: sette filippini e tre sudcoreani, "sono stati rapiti alle due del mattino" ha detto il capo della polizia Felix Ogbaudu, aggiungendo che gli uomini "stavano lavorando ad una piattaforma in costruzione".
Con i sei tecnici dell'Agip si arriva a quota 16.Primo maggio E martedì era toccato ad altri sei tecnici della Chevorn, tra cui quattro italiani, finiti nelle mani dei guerriglieri del Mend, il movimento per l'emancipazione del Delta del Niger.
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