Miss Italia, la rossa e spiritosa Miriam Leone, diventa una «ninfa dellacqua» con il sofisticato peplo dai ricami doro del maestro milanese Lorenzo Riva, che nella collezione gioca con piccole balze, petali e fiori. La passerella di Grimaldi e Giardina è lastricata di ceramiche di Vietri e laffollano belle groupies anni 70 a caccia di rockstar sulla costiera amalfitana, con larghe camicie infilate come mini-abiti, gilet sartoriali con anelli e frange e vestiti di jersey scollati sulla schiena. Cè Ron a spiegare che la passerella sarà venduta a pezzi, per aiutare lAssociazione per la lotta alla Sclerosi laterale amiotrofica.
Ma la giornata di ieri è stata, per AltaRoma, anche quella della moda etica, del riciclo e dei tessuti ecologici. Ecco gli stilisti africani con le loro creazioni, tra voodoo e tribal-chic, per il progetto in collaborazione con lOnu. Ecco le Cameroon bags realizzate da Ilaria Venturini Fendi con cappelli fatti alluncinetto dalle donne di un Paese che non conosce il lusso. Ecco i sorprendenti e rigorosi modelli realizzati da Carlo Contrada con le stoffe naturali di Nathu (anche sacchi delle Poste), squarciando il nero con pieghe e pinces chiare simili ai tagli sulle tele di Fontana.
Per la presidente di AltaRoma, Nicoletta Fiorucci, lEthical fashion si può esportare oltreoceano e guarda alla nuova amministrazione Obama, molto più attenta allecologia. «Vogliamo proporre alla sensibilità della First lady una documentazioni di tessuti ecocompatibili per unalta sartoria made in Italy di nuova generazione». I contatti con lambasciata Usa sono già stati avviati e un campionario di tessuti volerà alla Casa Bianca. Michelle risponderà in qualche modo? Daltronde, la coppia presidenziale è stata più volte evocata in passerella: Fausto Sarli ha dedicato il suo abito più sognante alla signora Obama; Gattinoni ha dipinto sul kaftano-manifesto in tessuto di mais il volto di Barack; Marella Ferrera ha ambientato la sua festa per i 50 anni di Barbie in unAmerica dalle nuove speranze. Intanto, il progetto sociale di AltaRoma continuerà anche insieme con la Comunità di SantEgidio per un nuovo progetto per lAfrica.
Si guarda avanti, malgrado le tante polemiche. Le ultime sono scoppiate dopo lannuncio del Comune che latteso museo per Valentino non si farà: lo spazio a San Teodoro sarà in parte a disposizione di tutti gli stilisti per mostre, laboratori, sfilate e altre iniziative e in parte destinato ad una nuova struttura universitaria per la moda. «Il sindaco Veltroni aveva annunciato che era stata assegnata al museo di Valentino la sede dellex mercato del Pesce, davanti alla stampa internazionale riunita per la presentazione dei festeggiamenti a Roma dei 45 anni di attività del maestro. Se la nuova amministrazione del Comune ha cambiato idea, ne prendiamo atto», risponde seccamente la portavoce di Valentino. E lamenta la mancanza di comunicazioni ufficiali al riguardo. Ma dal Comune ribattono che cè invece stato un incontro per illustrare il progetto. «Valentino - dice Alessandro Vannini, presidente della commissione capitolina Turismo e moda - potrebbe farsi promotore di questa operazione e far sì che Roma riesca a diventare capitale della moda in Italia e allestero». Alle le griffe dellhaute couture che sfilano nella capitale linversione di tendenza piace. «Il museo deve accogliere tutti gli atelier storici, dice il manager di Gattinoni, Stefano Dominella.
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