La nipote denuncia la macabra offerta sul web

La vicenda è a metà tra il macabro e il giallo storico. Prima che si possa realmente venirne a capo è inevitabile che debbano intervenire gli inquirenti. Un fatto però è certo: ieri mattina un’inserzionista ha cercato di vendere sul sito web di eBay (uno dei più grandi negozi virtuali della rete) campioni di sangue e di cervello prelevati (a dire del venditore) dal corpo di Benito Mussolini. Base d’asta dell’agghiacciante trofeo, 15mila euro.
Tra i primi ad accorgersi della transazione criminale (la legge italiana vieta di commerciare reperti umani) è stato il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Menia che ha prontamente avvertito Alessandra Mussolini. L’onorevole Mussolini, che si trovava a Napoli proprio per un convegno sui crimini informatici, appena verificata la notizia (l’inserzione di vendita era anche corredata da fotografie di frammenti di cervello e sangue «certificati» come provenienti da materiale autoptico del Policlinico di Milano) ha immediatamente sporto denuncia presso il comando provinciale dei carabinieri di Napoli, per risalire alle responsabilità dell’eventuale trafugamento.
Al di là del comprensibile sdegno di Alessandra Mussolini («È una cosa molto grave - ha commentato - sono cose da cui bisogna difendersi») i contorni della vicenda restano poco chiari. Per quanto riguarda la reale provenienza dei reperti è giunta quasi subito una secca smentita dal Policlinico di Milano: «Non ci risulta che in ospedale fossero custoditi resti di Benito Mussolini». È vero, spiegano dal Policlinico, che Mussolini fu portato all’ospedale Maggiore per l’autopsia dopo i fatti di piazzale Loreto. Secondo le ricostruzioni ufficiali dei fatti, però, «negli anni immediatamente successivi al 1945 il materiale biologico di tutte le autopsie è stato eliminato». Le spoglie del Duce, invece, furono sepolte al campo 10 del cimitero Maggiore di Milano. Dal cimitero Maggiore però i resti furono trafugati, nel 1946, da Domenico Leccisi che portò la cassettina con i resti del Duce dai frati francescani in un convento qui a Milano. Dopo anni in un altro convento, quello dei cappuccini a Cerro Maggiore, alla fine le spoglie approdarono a Predappio. È sempre però circolata una sorta di leggenda nera secondo cui un pezzo del cervello di Mussolini venne spedito negli Usa per essere studiato. Una leggenda pressoché identica aleggiava anche su Hitler.
Né in realtà la vendita sarebbe mai potuta avvenire. Che si trattasse di resti veri, o di un tentativo di truffa, lo stesso sito è intervenuto quasi subito bloccando l’annuncio: «L’inserzione apparsa su eBay.it relativa a parti del cervello e sangue di Mussolini - spiegano gli amministratori - è stata prontamente rimossa questa mattina prima delle undici... Nessuna offerta è stata fatta nel breve lasso di tempo in cui l’inserzione è stata visibile».


In ogni caso, come è accaduto per altri personaggi storici, il caso più noto è quello del teschio di Cartesio trafugato e inseguito per secoli, esiste una forma di feticismo del corpo del Duce che alimenta episodi ripugnanti. Questo è solo l’ultimo.

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