Roma - È l’incontro delle tre grandi religioni monoteiste negli occhi di tre donne. Saoud Sbai, Fiamma Nirenstein ed Eugenia Roccella, una musulmana, un’ebrea e una cattolica, pregano in modo diverso, ma ad ascoltarle ieri, sedute una accanto all’altra nella conferenza stampa di lancio del loro percorso politico a Montecitorio, sembrava usassero le stesse parole. Le parole del «dialogo», tra etnie e religioni diverse, oltre le barriere e l’ideologia, perché ogni religione ha alle sue basi «i temi della convivenza umana», spiegava Eugenia Roccella. E per la politica il patrimonio di una religione può rappresentare il valore aggiunto di pensieri universali. Saranno candidate alla Camera per il Popolo della Libertà in regioni differenti: Roccella nel Lazio, Nirenstein in Liguria e la Sbai in Puglia. La ex portavoce del Family day che iniziò a far politica con i radicali, la giornalista ebrea e la rappresentante delle donne marocchine. La loro semplicità nell’esporre l’impegno che le attende, il riflesso delle culture che si sono portate dietro fino a questo momento, il contrasto dei tratti somatici ma l’inaspettata coincidenza di parole, hanno oscurato per mezz’ora tutti i veleni della campagna elettorale, le critiche su questo nome o quell’altro. Per il Pdl è forse la mossa più accattivante, e anche la più sorprendente. E a sottolineare l’importanza di questo tridente tutto femminile, unione di donne e di religioni nel nome della tolleranza, si sono presentati ieri alla conferenza stampa di battesimo gli alti vertici dei due partiti: Fini, Ronchi e Gasparri per An, il portavoce di Berlusconi Bonaiuti, il vicecoordinatore Cicchitto e il senatore Gaetano Quagliariello per Forza Italia.
Aborto, Chiesa, ruolo delle donne: Sbai, Roccella e Nirenstein hanno mostrato come si può avere un punto di vista vicinissimo anche proveniendo da mondi lontani. «Siamo donne, non figurine», ha precisato la Roccella. Con sfumature di pensiero, non diversità: per la ex portavoce del Family day uno dei temi forti sarà quello della piena applicazione della legge sull’aborto: «Il tagliando sulla 194 non vuol dire cambiare la legge, ma applicarla. Alcuni articoli vengono sistematicamente violati». Nirenstein chiede che l’Italia segua la linea dei «due popoli per due Stati» come «contributo alla pace» a proposito della questione israelo-palestinese, Sbai è proiettata verso «l’integrazione» soprattutto delle donne e dei giovani, i cosiddetti immigrati «di seconda generazione».
E non cade sulla domanda difficile quando le viene chiesto se trova che vi sia un’interferenza della Chiesa negli affari italiani: «In Italia si tende ad annullare le vostre radici, ma annullarle è assurdo». Parola di musulmana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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