No ai fringuelli sì allo storno

Martedì scorso una numerosa presenza di cacciatori si è riversata in Consiglio regionale per protestare contro la sospensione del prelievo in deroga di storno e fringuello, disposta da un’ordinanza del Tribunale amministrativo regionale della Liguria e avvallata da un parere dell’Avvocatura regionale che di fronte a tale pronunciamento ha ritenuto inapplicabile la legge regionale che ormai dal 2001 regolamentava la caccia in deroga di queste due specie.
Le rappresentanze dell’associazionismo venatorio ligure, raccolte nel coordinamento regionale delle associazioni venatorie, si erano già recate a sorpresa in piazza De Ferrari nel palazzo della regione il giorno successivo alla sospensiva del Tar per chiedere al presidente Claudio Burlando e all’assessore alla caccia Gianfranco Cassini di non far marcia indietro, ma questo appello non aveva trovato accoglimento tanto che il pomeriggio stesso l’assessore Cassini aveva diramato una circolare con la quale comunicava la chiusura temporanea del prelievo in deroga esponendo a rischi di verbali amministrativi e penali i circa 20mila cacciatori liguri autorizzati al prelievo che, ignari di questi fatti, si accingevano a praticare la propria passione nel fine settimana che stava per incominciare.
In questo clima con la collaborazione delle segreterie degli Atc e delle Associazioni venatorie i cacciatori hanno organizzato in soli due giorni la presenza di una loro forte rappresentanza in consiglio regionale che ha occupato l’aula e gli spazi attigui all’assemblea dei liguri.
La seduta è stata sospesa e, dopo ore di dibattiti, il Consiglio regionale ha votato trasversalmente un ordine del giorno con il quale si impegnava Burlando e la Giunta regionale su tre punti.
Il primo: «ad interpretare il combinato disposto delle disposizioni legislative sopraccitate nel senso che, nel caso in cui non si abbia modifica annuale rimanga in vigore la tabella allegata alla legge vigente e pertanto, nel caso di specie, risulti applicabile la tabella allegata alla legge regionale 31/2002, semprechè tale tabella non risulti in contrasto con il pronunciamento della Conferenza Stato Regioni.
Il secondo; «a richiedere alla presidenza del Consiglio dei ministri, ai sensi della legge 221/2002, un parere circa la validità attuale della tabella allegata alla legge regionale 31/2002.
Il terzo: «ad approvare entro la settimana una deliberazione relativa al prelievo in deroga limitatamente allo storno in considerazione dei danni che potrebbero essere procurati all’agricoltura.
Giovedì l’assessore regionale alla caccia Giancarlo Cassini si è recato a Roma con il quesito da sottoporre alla presidenza del Consiglio dei ministri che ci si augura risponda in tempi ragionevoli e riporti il tutto nei termini della certezza del diritto; mentre ieri la Giunta ha approvato una nuova delibera regionale che autorizza con effetto immediato il prelievo in deroga dello storno 15 al giorno, 150 a stagione fino al 31 gennaio.
Giovedì al Tar Liguria verrà discussa la sospensiva relativa alla delibera impugnata, che regolamentava la deroga a storno e fringuello per la stagione 2005/2006. La Regione difenderà il proprio atto con l’Avvocatura regionale affiancata da Innocenzo Gorlani di Brescia, uno degli amministrativisti più noti a livello nazionale ed europeo esperto in materia di attività venatoria e anche il coordinamento delle Associazioni venatorie liguri scenderà in campo con Giovanni Bormioli a fianco della regione per difendere l’atto impugnato.
Nel frattempo le associazioni venatorie si augurano che la situazione venga riportata alla normalità dalla corretta interpretazione della normativa e che la Regione dica finalmente in maniera chiara che, indipendentemente dagli atti amministrativi la legge regionale n.

34/2001, è in vigore e quindi storno e fringuello si possono prelevare fintanto che non intervenga un’altra legge a modificarne i contenuti.
Se sarà necessario alla prossima seduta di Consiglio regionale i cacciatori hanno già annunciato che faranno di nuovo sentire la loro voce.

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