«No all’indulto» Di Pietro minaccia l’appoggio esterno

Nuove polemiche nel centrosinistra sulla proposta di indulto. Antonio Di Pietro, leader dell’ Italia dei Valori, non accetta l'idea che venga concessi atti di clemenza a quelli che, secondo lui, sono corruttori, evasori e truffatori. Una questione su cui minaccia di allontanarsi dalla coalizione di governo, passando all’appoggio esterno.
«Il silenzio assordante con il quale tutta la coalizione risponde alla nostra richiesta di non introdurre nel provvedimento i tre tipi di reato, finanziario, societario e contro la pubblica amministrazione, - dice Di Pietro - ci sta portando seriamente a riflettere sulla compatibilità di Italia dei Valori con il programma dell'Unione e con tutta la coalizione». Per questo motivo ha chiesto di avere un incontro con i leader degli altri partiti e discutere della questione.
Dall’interno del centrosinistra gli ha risposto in maniera ferma e negativa il verde Paolo Cento, sottosegretario all’Economia:« L'indulto è nel programma dell'Unione: per questo la minaccia di Di Pietro è irricevibile e assomiglia all'ennesimo tentativo di far saltare in extremis l'accordo per un provvedimento che intervenga sull'emergenza carcere».Sempre secondo Cento ci sono tutte le condizioni politiche e parlamentari - per approvare subito l'indulto di tre anni e poi mettere all'ordine del giorno del Parlamento, per la ripresa dei lavori, anche un’amnistia.
Reazioni anche nell’opposizione di centrodestra.

Maurizio Gasparri, che si dice contrario all’indulto si augura che «quello di Di Pietro non sia solo un gioco al rialzo per ottenere qualcosa all’interno del governo». Il segretario Dc Gianfranco Rotondi ha invece chiosato: «Non solo in politica estera ma anche sulla giustizia il governo rischia di implodere».

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