No all’udienza per mamma Bruni In Vaticano sfiorato l’incidente

da Roma

Carla Bruni ieri è rimasta a Parigi, lontana dal suo amato, ma nei palazzi vaticani il presidente Sarkozy ha cercato invano di far entrare al suo seguito la mamma della fidanzata per presentarla al Papa. E si è sfiorato un piccolo incidente diplomatico. L’attentissimo protocollo vaticano ha notato subito che era stato aggiunto un nome a quello della delegazione: ovviamente hanno titolo di farvi parte i congiunti del capo di Stato e i collaboratori istituzionali (Sarko, ad esempio, avrebbe potuto farsi accompagnare dalla dinamicissima mamma). Invece il presidente francese ha cercato di portare in presenza di Benedetto XVI per una foto ricordo la signora Marysa Bruni Tedeschi.
La richiesta è stata gentilmente rispedita al mittente e ha destato una certa sorpresa in Vaticano. Lo stesso Papa Ratzinger ne sarebbe stato tempestivamente informato. Intanto proprio ieri è stata pubblicata un’intervista di Carla Bruni nella quale la modella ha confermato la travolgente love-story con Sarko: «Siamo molto innamorati. È una storia autentica. Non ci nascondiamo, ma neanche ci mostriamo».
Nel centro di Roma ieri la presenza del presidente francese non è certo passata inosservata. Dopo l’udienza dal Papa, Sarkozy si è attovagliato insieme all’entourage al «Bolognese», dove ha chiesto un menu tipicamente italiano: tagliatelle alla bolognese, cotoletta alla milanese, tutto innaffiato con un Dolcetto rosso e un bianco di Orvieto (ma non per l’astemio presidente che si è fatto servire una spremuta d’arancio). Nella sua trasferta romana Sarko è accompagnato dall’accademico di Francia, Max Gallo, dall’artista comico cattolico Jean Marie Bigard, dallo scrittore Guy Gilbert e dall prete domenicano Philippe Verdin.

Al termine del pranzo l’inquilino dell’Eliseo ha dribblato il cordone di polizia e guardie del corpo per stringere le mani delle persone che lo acclamavano in piazza del Popolo. «Amo l’Italia l’ho sempre amata, siamo a Roma c’è il cielo blu», ha detto ai giornalisti che lo attendevano all’uscita».

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