No anche dai cattolici dell’Ulivo «Una farsa per prendere voti»

Margherita e Udeur contro il leader dell’Udc: «Espediente elettorale, non si fa così a fine legislatura»

da Roma

Neanche Clemente Mastella, che pure dovrebbe avere un approccio meno laico alla questione dell’aborto, promuove il presidente della Camera Pierferdinando Casini: l’indagine conoscitiva è uno strumento giusto, premette il leader dell’Udeur, ma non a fine legislatura. In generale dall’opposizione parte un fuoco di polemiche alla decisione della terza carica dello Stato di dare via libera all’indagine conoscitiva sulla legge 194. «È solo un espediente di propaganda elettorale - sostiene Mastella -. Sul finire di legislatura, la decisione di Casini è elettorale e ha poca serietà. Siamo d’accordo a fare tale indagine, ma non alla fine della legislatura». Il deputato dello Sdi Ugo Intini è ancora più sospettoso: «È evidente - attacca - che per una via traversa si vuole cancellare la legge 194 sull’aborto». Secondo Intini, «il percorso è già segnato ed è stato aperto oggi da Casini, che si è mosso da presidente dell'Udc più che da presidente della Camera». È un'iniziativa «elettorale e oscurantista», ribadisce il presidente del partito, Enrico Boselli. Accusa Casini di parzialità anche il segretario dei radicali Daniele Capezzone: «È ormai chiaro a tutti che, nella tarantola elettoralistica Pierferdinando Casini ha travolto e sepolto la funzione imparziale cui sarebbe richiamato». E il partito di Marco Pannella lancia una commissione d’indagine non sull’aborto, «sul fenomeno dell'eutanasia clandestina denunciato da Umberto Veronesi», ha proposto Marco Cappato, rieletto ieri segretario dell’associazione Coscioni. Anche dalla Margherita non arrivano difese: una commissione d’indagine sulla 194 a fine legislatura «risulta francamente improponibile perché inattuabile», polemizza l’ex popolare Renzo Lusetti. Non sarà un’indagine «ma una farsa», va all’attacco anche la cattolica Rosi Bindi. Per l’ex ministro della Sanità, «il presidente della Camera si è già vestito dei panni di presidente dell’Udc: Casini sa perfettamente che in tre settimane non è possibile fare un’indagine conoscitiva». È un’operazione «negativa, assolutamente ingiustificata»: secondo la responsabile Welfare dei ds Livia Turco è «grave» che «si impegni la commissione Affari Sociali in una legge pienamente garantita e applicata, invece che per altri settori, come la legge sugli anziani non autosufficienti». Comportandosi così, «Casini pensa di rastrellare qualche voto in più dai cattolici, ma prenderà una bella musata», lo avverte la responsabile Donne della Quercia Barbara Pollastrini. Scontata la bocciatura dell’indagine della sinistra radicale. «Casini cede alle strumentalizzazioni di una parte del centrodestra - commenta il coordinatore dei Verdi Paolo Cento -. È sempre più un leader di partito, che agisce per cercare di salvare l’Udc e sempre meno un presidente di garanzia della Camera». Rifondazione comunista esprime «un giudizio fortemente negativo», riassume il capogruppo alla Camera Franco Giordano, che avverte: «Difenderemo la legge con ogni mezzo».

Silvio Viale, medico dell’ospedale Sant’Anna di Torino che sta sperimentando la pillola abortiva Ru486, si offre per un’audizione: «Sono pronto ad essere ascoltato al più presto. Si tratta ovviamente di un comizio elettorale che però servirà almeno a smentire le frottole del Movimento per la vita».

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