No global, nuovo assalto alla Borsa

Gli antagonisti tornano in piazza, quella Affari per la precisione, per la «Antibanks day», giornata di protesta mondiale contro il mondo finanziario. Ieri infatti il Cantiere, il centro sociale più alla moda in città, ha avvertito la questura di aver organizzato per domani dalle 9 fino a sera un presidio davanti palazzo Mezzanotte. Concesso senza problemi, tanto la Borsa è chiusa e quindi non sono possibili iniziative estemporanee. Anche se alla fine i ragazzi «qualcosa» dovranno inventare per movimentare il pomeriggio: qualche corteo, con relativo blocco del traffico, qualche uovo contro le banche, qualche scritta sui muri. Insomma il solito teatrino.
Palazzo Mezzanotte dunque rimane al centro delle proteste dell’area più radicale del movimento che già il 5 settembre, prendendo un po’ di sorpresa le forze dell’ordine, occupò gli uffici della Borsa. Un gruppetto di una trentina di persone, tra sindacalisti di base e «cantierini» fece infatti irruzione in piazza Affari dividendosi in due «squadre». Una ventina aprì le tende nella speranza di dare vita anche in città al movimento degli «indignados» che in Spagna avevano occupato per giorni porta del Sol, cuore della capitale. Gli altri invece presero d’assalto la Borsa, travolsero la debole resistenza della sorveglianza, due contusi, riuscendo a occupare un ufficio al terzo piano. La polizia li fece scendere dopo un’oretta ma dovette usare le maniere forti per allontanarli dai gradini del palazzo, altri due contusi. Spostate le tende dall’altro lato della piazza i manifestanti hanno poi passato l’intera notte, guardati a vista dalla polizia, in attesa dello sciopero generale del giorno dopo. E a fine corteo tornare in duecento davanti a palazzo Mezzanotte, a gridare slogan contro banche, sistema finanziario e quant’altro
Da quel giorno, per evitare altre incursioni, in piazza Affari stazionano stabilmente 24 ore su 24 i mezzi di polizia o carabinieri. Mai meno di una ventina di uomini di reparto e battaglione mobile, con la dotazione da ordine pubblico, pronti a intercettare altri tentativi improvvisati di «abbordaggio». Anche se nessuno si è più presentato, tende o non tende, a protestare. Evidentemente gli italiani non sono ancora abbastanza «indignados» per passare notti e notti in strada.
E domani gli antagonisti ci riprovano, unendosi all’«Antibanks day», parola d’ordine lanciate via Internet per occupare tutte le Borse del mondo, da Tokyo e New York, passando per Londra, Francoforte, Parigi e Madrid. E ovviamente Milano. Per il momento sono attesi i militati del «Cantiere», massimo duecento persone, del sindacalismo di base, non molti di più, e forse qualche esponente dei vari partiti comunisti. Considerando infatti le ormai storiche rivalità all’interno dell’ultra sinistra, nessun altro centro sociale dovrebbe partecipare a una manifestazione organizzata dagli odiati «cantierini». Esclusi forse gli anarchici della «Bottiglieria» e dello «Spazio Libero Tortuga», vera forza d’urto del movimento.


La giornata dovrebbe svilupparsi con tende e gazebo, cucine per rifocillare i manifestanti e altoparlanti per deliziarli con canti di protesta. Magari improvviseranno un corteo per bloccare il traffico, dare l’assalto a colpi di uova a qualche obbiettivo simbolico, riempire di scritte la città.

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