Cronaca locale

«No allo spostamento dell’Ortomercato sulle aree destinate all’Esposizione»

La parola d’ordine per i sindaci del Nord ovest milanese è una sola: no allo spostamento dell’Ortomercato di Milano nelle aree destinate all’Expo. Si è tenuto un incontro fra i 16 primi cittadini a capo dei comuni che gravitano attorno alla zona destinata all’Esposizione, riuniti nel «Patto per il nord ovest». Incontro, nel corso del quale il diniego allo spostamento è stato pressoché univoco. «Abbiamo saputo dagli organi di informazione della presunta “decisione” di trasferire l’Ortomercato sulle aree di Expo-Fiera - spiega il sindaco di Rho, Roberto Zucchetti, che preside l’organismo associativo -. Anche a nome dei miei colleghi sottolineo la netta e totale contrarietà per questa soluzione, sia per ragioni di metodo, che di merito». I comuni di Rho o di Pero infatti, così come gli altri del circondario, non sarebbero mai stati consultati circa questa possibilità. «Non l’ha fatto Sogemi, la società di gestione del mercato; non l’ha fatto il Comune di Milano, né la questione è stata mai posta sui tavoli regionali o provinciali per Expo - spiega Luciano Maneggia, primo cittadino di Pero -. Non è ospitando l’Ortomercato che Expo potrà svolgere quella funzione di volano dello sviluppo, auspicata dal dossier di candidatura. Non è portando nell’area della Fiera le funzioni di bassa qualità e le attività a forte rischio di sfruttamento di lavoro irregolare, che Milano potrà governare efficacemente lo sviluppo dell’area metropolitana».
Insomma i sindaci del Nord ovest si dicono contrari ad insediamenti che andrebbero ad offuscare come immagine, l’intero progetto pensato per Expo. «Ma come - aggiunge Zucchetti - prima si qualifica l’area, poi la si degrada ? Milano non può farla da padrona e su questa strada produrrà solo ulteriori ritardi al progetto. Non possiamo allestire un bel giardino con piante e giochi d’acqua soltanto per il matrimonio, e subito dopo abbruttire tutto coprendolo d’asfalto».

Nell’intera partita i comuni dell’hinterland vogliono contare di più e non fare più soltanto da spettatori.

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