Cronache

No Tav, Anonymous ora attacca il sito web della Torino-Lione

Il gruppo di hacker è entrato nel portale per protestare contro l'Alta velocità e appoggiare le popolazioni della Valsusa

No Tav, Anonymous ora attacca il sito web della Torino-Lione

Anonymous colpisce ancora. Il gruppo di pirati informatici ha sferrato un altro attacco questa notte contro il sito della tratta Torino-Lione, impegnato a fornire informazioni sulla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità in Val di Susa. Gli hacker hanno lanciato l’operazione "Green Rights", sostenendo le posizioni dei militanti No Tav e intrufolandosi nel server del portale per postare il loro messaggio di protesta. Questo il loro sfogo: "E' un’opera molto costosa e non necessaria visto che il traforo del Frejus è sotto utilizzato. Inoltre la Tav devasta le montagne, montagne che al loro interno contengono amianto ed uranio, che una volta polverizzati a causa dei lavori non possono certo giovare alla salute. Ancora una volta nel nome di uno sviluppò inutile e del bieco interesse economico si tenta di violentare la natura".

E intanto i manifestanti aspettano il ponte dell'Immacolata per riprendere con le proteste, previste proprio dall'8 all'11 Dicembre. Il loro obiettivo è assediare il fortino di quello che chiamano "finto cantiere" di Chiomonte e l’area dove è prevista la costruzione della stazione internazionale della Torino-Lione. I manifestanti promuovono la protesta come pacifica, assicurando che si spingeranno solo fino a dove lo consentirà il limite della disobbedienza civile.

Ma il vicecoordinatore vicario del Pdl piemontese, Agostino Ghiglia, non ci crede e chiede "maggior rigore nei confronti di quei nostalgici della violenza e degli albori di quel movimento antisviluppo che ha creato solo danni alla valle, alla sua economia e al suo turismo", sottolineando che "l’unica ricorrenza da celebrare e onorare giovedì 8 sarà la festa dell’Immacolata". Questo perchè i sostenitori del movimento No Tav considerano invece l’8 Dicembre l’anniversario della "liberazione di Venaus" (il paese della Valsusa i cui cantieri erano stati messi sotto sequestro dalla magistratura nel 2005).

"Allo specchietto delle allodole dei cortei pacifici annunciati dai No Tav non abbiamo mai creduto né tanto meno lo faremo dopo le giornate di assedio che hanno visto decine e decine di agenti feriti e operai delle ditte minacciati o impossibilitati nello svolgere il proprio lavoro" - prosegue Ghiglia che chiede che non si permetta "la formazione di blocchi che impegnerebbero su più fronti le forze dell’ordine, compromettendo l’efficacia nella difesa dei cantieri della Torino-Lione"

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