Le index linked sono quei contratti assicurativi che permettono di sfruttare leventuale rialzo dei mercati finanziari. Per questa caratteristica piacciono, in particolare, agli investitori che non si accontentano dei rendimenti dei titoli di Stato per puntare a risultati maggiori sulla distanza dei quattro-sei anni con la garanzia, nella peggiore delle situazioni, della restituzione del capitale a scadenza. Ma attenzione: prima di sottoscrivere queste polizze è bene verificare chi assicura la restituzione del capitale a scadenza. Questo per evitare quello che è successo nel 2008 agli ignari sottoscrittori di prodotti garantiti dalla banca d'affari americana Lehman Brothers o dalle banche islandesi che sono finite o in amministrazione controllata o nell'anticamera del fallimento e che si sono ritrovati con contratti senza la copertura del capitale. Certo, per l'80% di questi sottoscrittori è stata offerta dalle compagnie una soluzione alternativa (o in denaro o tramite una polizza di sostituzione di medesima scadenza che permette alla fine del contratto di riavere quanto inizialmente investito), ma il problema necessitava di nuove norme. E infatti dal primo novembre prossimo diventerà operativo il nuovo regolamento voluto dall'Isvap che impone la doppia garanzia: quella di un emittente finanziario e, se questo dovesse fallire, quella della compagnia che colloca la polizza. Ma non è il solo aspetto spinoso riguardante le index linked. Un altro, non meno rilevante, riguarda la possibile complessità del meccanismo della prestazione: meglio diffidare di quei contratti le cui prestazioni finali sono eccessivamente complicate oppure legate a troppe variabili (quattro o cinque indici di Borsa, una decina di singoli titoli azionari, l'inflazione, l'oro, il petrolio e la Borsa contemporaneamente ecc.). Inoltre è sempre e comunque consigliabile almeno una rapida lettura della scheda sintetica contenuta nel prospetto informativo (o nota informativa). È possibile scoprire immediatamente i costi impliciti della polizza (di caricamento, di emissione e delle coperture assicurative); non dovrebbero eccedere complessivamente l'1% per ogni anno di durata della polizza: per una index di durata quinquennale non dovrebbero superare nel loro insieme il 5%.
Inoltre, sempre nel prospetto informativo, alla voce profilo di rischio dell'investimento, si potrà constatare la percentuale, stimata in base alle simulazioni della compagnia di rendimento della polizza superiore a quello di titoli obbligazionari privi di rischio con durata analoga a quella del prodotto: una percentuale che difficilmente supera il 20% a dimostrazione di quanto poco competitive siano spesso le index linked.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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