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«Per noi il mutuo è una pietra al collo Viviamo di sconti»

Cene fuori? Solo se ci invita mio padre

Desirée, 26 anni, Gianluca, 32. Una coppia di giovani milanesi con tante spese e pochi soldi.
Desirée, qual è il costo più duro da sopportare?
«Il mutuo, è impressionante. Abbiamo comprato la casa nel 2003 chiedendo un prestito di 144mila euro per 25 anni».
Che rata avete?
«All’inizio 750 euro, ora siamo a 900. Abbiamo cercato di passare al tasso fisso, ma ci chiedevano un sacco di spese extra».
Quanto stipendio vi mangia?
«Quasi tutto il mio. Io faccio la segretaria in un’immobiliare e guadagno 1.000 euro, il mio compagno 1.750, fa l’assistente all’Esselunga».
Spesa senza problemi.
«Gianluca compra tutto quello che trova in offerta. Noi viviamo di sconti».
Dunque?
«Per la spesa solo 100 euro a settimana e anche di gas e luce paghiamo poco perché siamo fuori dalle otto del mattino alle otto di sera. Però ci sono 300 euro di spese per la casa ogni tre mesi e tanti piccoli imprevisti da coprire».
E per comprare i mobili?
«Lavatrice regalata dai suoceri, lavastoviglie dai miei. E il mutuo l’abbiamo chiesto più alto per coprire gli acquisti essenziali».
Ma siete giovani e uscirete la sera con gli amici.
«Siamo tirati. Però andiamo a cena fuori quando mio papà ci invita. Per fortuna paga sempre lui».
Film, teatro, concerti?
«Musica e film ce li scarichiamo da Internet, io vado a teatro perché ho un abbonamento scontato. Il mio fidanzato a calcetto».
Niente lussi insomma.
«No, io compro i miei vestiti nei negozi cinesi, e per qualcosa di carino aspetto dei regalini dai miei genitori: ho un doppio nome e festeggio l’onomastico due volte all’anno e siccome i miei genitori sono separati ricevo sempre doppi regali».
Ferie?
«Approfittiamo della casa di mia nonna in Sicilia. Bellissimo e gratis».
Sogni nel cassetto?
«Una piccola borsa di Vuitton, costa 400 euro. Non posso permettermela».
E non desidera un figlio?
«Non sento ancora la pulsione. Ma entro i 35 anni lo farò. Anche se...».
Anche se cosa?
«Spesso mi domando cosa possiamo offrirgli. Se spendi per un gioco, rischi di non arrivare a fine mese.

E io non voglio fare come i miei genitori che si privano di molte cose per darle a me».

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