«Noi più concrete degli uomini anche in politica»

da Milano

Onorevole Roberta Pinotti, capolista in Liguria al Senato. Elezione certa.
«Sì, questa legge elettorale mi dà la certezza di essere eletta. Ma devo dire che un sistema del genere, anche per chi ama far politica, non è il massimo. Tutto dipende dalla posizione in cui sei messa.
Nella sua lista ci sono altre 5 di donne, ma in posti ineleggibili.
«Be’ c’è la Melandri capolista alla Camera e poi ci sono io per il Senato. Comunque siamo soddisfatti, male che vada il Pd eleggerà 100 donne. Mica male».
Una rivoluzione rosa.
«Complessivamente le donne rappresentano il 43% delle liste del Pd. Ora la pattuglia parlamentare femminile è di 52 donne, quindi stiamo per raddoppiare. Questo dimostra che c’è stato un investimento serio sulle donne, non solo parole e buoni propositi».
È stata dura?
«Guardi, è chiaro che per far entrare una donna in lista bisogna togliere un uomo. Fare le liste è un lavoro molto complesso».
Qualche nome di uomo che ha fatto il sacrificio?
«In generale c’erano regioni dove c’erano pochissime donne elette. È lì che si è fatto lo sforzo maggiore. In Liguria la Melandri ha preso il posto di Mussi come capolista. Ma è una scelta che ci premierà».
Lei dice?
«Già dai sondaggi viene fuori che gli elettori apprezzano la presenza di donne nelle liste. Ma del resto è una novità naturale».
Naturale?
«Certo. La gente vuole che la politica sia più vicina alla vita di tutti i giorni. E se c’è un dato che le donne portano è proprio quello della concretezza. Perché le donne, anche quelle che fanno politica, devono confrontarsi con la gestione della famiglia. E questo non permette mai di entrare in una torre d’avorio».
Lei ha figli?
«Sì due, una ragazza di 15 e una di 7»,
Sta molto dietro a loro?
«Faccio il possibile, anche se mio marito mi aiuta molto. Ma quando hanno un compito in classe appena esco dalla Commissione la prima telefonata che faccio è a loro, per sapere com’è andata».


Anche i politici maschi però hanno una famiglia, dei figli.
«Ma la maggior parte dei politici uomini che conosco non segue la gestione quotidiana della famiglia, la delega alla moglie. Per questo le donne sono più concrete anche in politica».

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