Nomine Asl, lepurato Condò: «Vincerò il ricorso»
11 Agosto 2005 - 00:00Si profilano risarcimenti per danni di immagine
Antonella Aldrighetti
È una levata di scudi che presto chiamerà in ballo il presidente Marrazzo quella che si profila allorizzonte dopo le nomine, da parte della Giunta ulivista, dei nuovi direttori generali delle Asl. A insidiare i provvedimenti varati sono proprio loro, gli «epurati», i vecchi manager che per contratto, peraltro di diritto privato, sarebbero dovuti rimanere in carica fino a tutto il 2006 e che, stando a quanto qualcuno di loro ha già detto, ricorreranno in buona parte al Tar e al giudice del lavoro.
Sottaccusa proprio quellarticolo 55 comma 4 dello Statuto regionale che, invocando lo spoil system, darebbe diritto alloperazione di «repulisti». «Ma che non sta in piedi - precisa Franco Condò, direttore uscente dellAsl Roma E - e men che mai nel mio caso, visto che il contratto è al secondo rinnovo». Motivo che implica anche limpossibilità di porre il manager sotto ulteriore procedimento valutativo.
Ma torniamo allipotesi di illegittimità sulle nuove nomine. «Contando inesistenti i presupposti sulla decadenza contrattuale siamo sicuri di vincere il giudizio nel merito - spiega lavvocato di Condò, Guido De Santis -. È curioso riuscire a capire come mai la giunta Marrazzo si sia esposta al rischio di veder decaduti i decreti di nomina che andrà a firmare. Se avessero concordato la risoluzione contrattuale saremmo stati disponibili al dialogo». E si sarebbe evitata la «cascata» di ricorsi da parte dei direttori amministrativi e dei direttori sanitari. Ipotesi avallata dalla Fials-Confsal per bocca del segretario regionale Gianni Romano, che sottolinea: «In caso di vittoria dei manager dinanzi al Tar o al tribunale ordinario, il ricorso del personale dirigente diventa un automatismo di rigore. Ci sconcerta - aggiunge Romano - che il rimborso in entrambi i casi dovrà essere prelevato direttamente dalle tasche dei cittadini. Qui non stiamo solo parlando del fatto che dovranno essere onorati gli stipendi concordati dal contratto fino allultimo centesimo: ci sono da conteggiare pure i danni dimmagine e i danni morali. Cifre importanti». E di beffa alla finanza pubblica parla pure Condò: «È la cittadinanza che dovrà pagare questo sistema irrispettoso delle regole fissate da una legge nazionale».
Scorrendo le opinioni dei manager (compresa quella di Domenico Alessio, del San Camillo Forlanini, raccolta qualche giorno fa) il quadro che si va a profilare è di mancata applicazione di una visione tecnico-qualitativa e capacità gestionale, oltre che lo scavalcamento pressoché «totalitario» della giurisprudenza più spicciola, in favore della mera espressione politica di questa o quella cordata che ha portato allelezione dellex mezzobusto Rai. Il panorama diventa ancora più tetro se si vanno a cercare risposte nella «casa di vetro»: il silenzio è assordante. Lunico dato certo sta nella pubblicazione degli elenchi di quanti, fra i 400 partecipanti al bando, sono stati ritenuti idonei, e non sul Bollettino regionale. Quanto al fatto che il governatore abbia o no firmato i decreti di nomina di quanti prenderanno servizio il 16 agosto, si sa poco o niente. Cosicché le modalità despressione della giunta si concludono nella totale noncuranza del diritto di replica alle accuse mosse dai manager.
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