da Roma
Potrebbe essere ufficializzata nei prossimi giorni la nomina del nuovo arcivescovo di Napoli e il tam-tam curiale dellultima ora dà come favorito lattuale Prefetto della congregazione di propaganda Fide, il cardinale Crescenzio Sepe, 63 anni, di origini aversane. Ma cè anche un altro autorevole candidato alla successione del cardinale Michele Giordano, ed è lui pure già porporato nonché a capo di un ufficio di Curia, il tribunale della Segnatura apostolica: si tratta di Agostino Vallini, per molti anni vescovo ausiliare di Napoli e braccio destro di Giordano, che ha ricevuto la berretta rossa durante il primo concistoro di Benedetto XVI.
Da quanto si apprende la terna sottoposta allesame del Pontefice per la designazione del nuovo pastore della diocesi partenopea conteneva i nomi di Sepe, Vallini e dellattuale arcivescovo di Chieti-Vasto, il teologo Bruno Forte, originario di Napoli. È evidente, in presenza di una rosa di candidati con ben due capi dicastero della Curia romana, che nel formularla il nunzio apostolico deve aver tenuto conto di precise indicazioni vaticane. Nei giorni scorsi, Giordano avrebbe annunciato che presto andrà via e che il suo successore «sarà un cardinale», dunque o Sepe o Vallini. Chiunque dei due prenda la via per Napoli, si aprirà la corsa per la successione nel dicastero vaticano rimasto scoperto. Dopo un anno di attesa e di studio, Papa Ratzinger avrebbe preso le sue decisioni più importanti, anche se è probabile, al momento, che nemmeno i diretti interessati ne siano a conoscenza. La pedina cruciale è quella della Segreteria di Stato: il cardinale Sodano, che tutti immaginavano avrebbe soltanto accompagnato il nuovo Papa nei primi mesi del pontificato per poi godere di un meritato riposo dopo un lungo servizio come «primo ministro» vaticano, sembra saldamente in sella. Ma viene considerato sempre più probabile che nelle prossime settimane, comunque prima dellestate, possa essere designato il suo successore. Il nome è top secret, anche se la rosa comprende i nomi dellarcivescovo di Genova Tarcisio Bertone, del patriarca di Venezia Angelo Scola, del Prefetto dei vescovi Giovanni Battista Re, del nunzio in Francia Fortunato Baldelli. Mentre, nel caso Papa Ratzinger dovesse optare per una scelta interna alla Segreteria di Stato, le chances maggiori sembra averle il «ministro degli Esteri» Giovanni Lajolo.
Dopo leventale e decisivo cambio al vertice della cabina di regia vaticana, dovrebbero arrivare entro fine giugno altre nomine: quella dello stesso Lajolo al Governatorato, al posto del cardinale americano Szoka. Come «ministro degli Esteri», al posto di Lajolo, potrebbe arrivare il nunzio Baldelli. Rimarrebbero invece ancora in carica per qualche mese il Sostituto Leonardo Sandri e il Prefetto del clero Darío Castrillón Hoyos.
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