Tommaso Luzzi, componente della commissione Sanità della Regione Lazio, al termine della riunione di ieri, ha duramente criticato, soprattutto per il metodo seguito, le nomine della dottoressa Ilde Coiro a direttore generale dellazienda Usl di Latina, del professor Giuseppe Petrella a presidente del Consiglio di indirizzo e verifica dellIrcss «Istituti Fisioterapici Ospitalieri di Roma» e del professor Vittorio Colizzi a presidente del Consiglio di indirizzo e verifica dellIrcss «Lazzaro Spallanzani» di Roma. «Non è possibile - ha detto lesponente di An - che i direttori generali nominati provengano da altre regioni e che non conoscano né le strutture né il territorio della nostra regione. Sono direttori che hanno fallito nelle proprie regioni, come il dottor Montaguti a Reggio Emilia e come il direttore del San Camillo-Forlanini a Terni. Così oggi ci troviamo davanti a unaltra nomina politica, quella dellex deputato dei Ds Giuseppe Petrella, voluta con forza dal dottor Clini, direttore generale dellAzienda di sanità pubblica della Regione». «Quali rapporti - ha chiesto Luzzi - legano lex deputato Giuseppe Petrella, il dottor Clini attuale direttore generale dellAsp e la famiglia Marrazzo?. Durante i lavori della commissione, il consigliere di An ha chiesto ironicamente allassessore alla Sanità se fosse ancora in carica, «visto che lassessore ombra alla Sanità sembra essere Clini, il quale decide le nomine e la programmazione sanitaria nel nostro territorio». «An ha votato contro queste nomine - ha spiegato Luzzi - un voto contro la lottizzazione politica voluta dal governo regionale di Marrazzo. Inoltre ho chiesto al presidente della commissione di convocare urgentemente una audizione con il dottor Mingiacchi, direttore generale della Asl Rm/H, per chiarire alcune circostanze riguardanti il territorio dei Castelli, dove si ipotizza addirittura la chiusura dellospedale di Marino, mentre la situazione delle liste dattesa è ancora peggiorata».
Sullargomento è intervenuto anche il capogruppo di Forza Italia, Alfredo Pallone: «Sulle nomine Asl, caro Tommaso, nessuna meraviglia. Sembra che nel Lazio non ci siano più manager di livello: quelli scelti sono stati selezionati più per criteri partitocratici che meritocratici.
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