«Non cè fango che tenga». Potrebbe essere questo il nuovo motto dei genovesi, che hanno mostrato nellemergenza di questi giorni un grandissimo spirito di ripresa e di voglia di ricominciare. Intanto il motto sarà stampato su ventimila magliette che verranno vendute per raccogliere fondi per gli alluvionati. Lidea è di Caterina Ansaldi, titolare di unattività in via San Lorenzo (zona fortunatamente non toccata dallalluvione) si è messa nei panni dei titolari delle attività lavorative della zona colpita ed ha maturato lidea di mettere in produzione delle t shirt, simbolo dellalluvione 2011, il cui ricavato è destinato per intero agli artigiani e commercianti gravemente colpiti.
La Curia di Genova e la Caritas hanno collaborato per la fattibilità del progetto in maniera tempestiva. Lagenzia di pubblicità Ace & Flanaghan ha proposto le bozze al parroco della parrocchia Santa Margherita di Marassi, padre Francesco Lia, che ha accettato liniziativa con entusiasmo ed ha dimostrato la sua disponibilità e collaborazione nel coinvolgere gli scout, i volontari e le altre parrocchie che si occuperanno della distribuzione. La società Promindustriale di Torino si è presa lincarico di stampare in fretta e furia le t-shirt, facendo lavorare gli operai anche di notte.
Le magliette si potranno trovare oggi e domani in piazza San Lorenzo, piazza de Ferrari, largo delle Fucine, largo XII ottobre, Expo, Fiumara, piazza Guicciardini, corso De Stefanis, corso Sardegna, via Bertuccioni, via XX Settembre, San Vincenzo, Ikea, Castelletto, San Nicola, corso Italia e davanti alle parrocchie del vicariato di Marassi.
Ma non è tutto. Altre settemila magliette bianche con la scritta «Gli angeli del fango» e lo stemma di Genova verranno vendute dai commercianti di via Fereggiano e corso Sardegna a 10 euro per lasciare un ricordo di questi fantastici volontari. Un modo anche per fare un po' di cassa in un momento in cui tutto è andato a bagno ed è rimasto sotto il fango. «I giovani a cui va tutto il plauso del quartiere - dicono i commercianti - che hanno dato una dimostrazione di grande civiltà». Poi tutti insieme, ambulanti che per ben due mattinate e, chissà per quante altre ancora, hanno perso la possibilità di fare mercato in piazza Galileo Ferraris e via Tortosa e commercianti hanno deciso di organizzare una «Notte bianca» a Marassi.
«La nostra idea - raccontano - è quella di riportare il nostro quartiere a nuova vita.
Anche se hanno ancora i negozi sventrati proveranno a ripulire e a mettere in vendita anche per pochi euro, quel poco che è rimasto all'interno dei loro magazzini.
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