"Non c'è nessun aumento dell'aliquota 41%" Bersani critico sulla riforma delle pensioni

Monti presenta il pacchetto anti crisi ai partiti. Il Consiglio dei Ministri è stato anticipato alle 15. Nel decreto anche detrazioni per le famiglie, liberalizzazioni e misure sulle pensioni. Lunedì il provvedimento arriverà in parlamento. Casini apre: "Manovra pesante, ma le medicine sono sempre amare". Alfano ai microfoni di In Onda: "La nostra raccomandazione è procedere con equità". E avverte: "Il decreto non è Vangelo, ma non va sconvolto". Gasparri sempre al programma di Porro e Telese: "Vi sto dando una notizia, non ci sarà un aumento dell'Irpef per chi è nella fascia di reddito superiore ai 55mila euro"

"Non c'è nessun aumento dell'aliquota 41%" Bersani critico sulla riforma delle pensioni

"Vi do una notizia: non ci sarà nessun aumento dell’aliquota Irpef del 41%". La notizia del giorno l'ha data Maurizio Gasparri, nel corso della trasmissione "In Onda", su La7. Quindi l'aliquota del 41%, quella per i redditi superiori ai 55mila euro, non aumenterà al 43%. Dovrebbe aumnetare invece l'aliquota del 43%, quella per i redditi superiori ai 75mila euro, che salirà al 46%. "La soglia di 55mila euro, per quel che riguarda l’Irpef, non è una soglia di ricchezza ma di quelli che sono già tartassati - ha spiegato il segretario Angelino Alfano sempre ai microfoni del programma di Porro e Telese - se ci fosse, avremo grandi problemi a votarla".

Una lunghissima giornata di consultazioni. Sono iniziate questa mattina a Palazzo Chigi e sono terminate alle 23 e 30, dopo due ore e mezza di colloquio tra Mario Monti e la delegazione del Partito Democratco. "Sui temi sociali abbiamo letto cose che non ci hanno convinto. Abbiamo quindi detto la nostra su tutte le questioni che riguardando le maggiori tutele per pensionati e pensionandi, e sui redditi bassi. Bisogna attenuare il carico", ha dichiarato Pier Luigi Bersani lasciando la sede della presidenza del Consiglio. E poi una critica: "Per quanto riguarda l'evasione fiscale le misure ipotizzate e che abbiamo letto e percepito secondo noi non sono sufficienti alla bisogna e abbiamo avanzato una serie di proposte".

Si lotta contro il tempo per presentare le misure e il Consiglio dei Ministri si riunirà domani alle 15. Un primo pacchetto di liberalizzazioni e misure che riguardano le pensioni sarebbero, secondo quanto si è appreso, contenuti nel provvedimento che il governo si appresta a varare. Il governo, invece, sempre secondo quanto si è appreso, intende salvare le detrazioni per le famiglie.

Primo gruppo ad essere ricevuto è stato il Terzo Polo. Casini, al termine del vertice, ha assicurato che la manovra, che arriva in un "momento così drammatico", sarà "severa e pesante", ma che "abbiamo chiesto conservi criteri di rigore ed equità" e il ripristino delle "detrazioni per le famiglie". Rutelli ha inoltre aggiunto che "occorrono una serie di interventi già avviati in Parlamento, che riguardano la riorganizzazione e le misure di contenimento dei costi delle istituzioni e della politica". Il Terzo Polo darà in ogni caso al governo "la nostra vigile solidarietà". 

Subito dopo Monti ha incontrato il segretario del Pdl Angelino Alfano, che ha ribadito: "La nostra principale raccomandazione è procedere con equità. Il carico sia parametrato rispetto alla capacità dei contribuenti, dando in particolare alla famiglia un ruolo centrale". L'importante per il Pdl "è stare bene attenti a che non paghino sempre gli stessi", ma ha ricordato come siano necessarie "decisioni difficili". Ad ogni modo Alfano ci ha tenuto a ricordare che sarà possibile modificare il provvedimento che il governo si accinge a varare per fronteggiare la crisi in Parlamento. "Non è il Vangelo", ma bisognerà evitare di "stravolgerlo". "E' interesse anche del governo - ha spiegato il segretario del Pdl - fare qualche intervento durante il cammino parlamentare". D'altra parte, è il ragionamento di Alfano, "non siamo a sovranità limitata, ma confidiamo nel buon senso del presidente Monti". L'ex ministro Ignazio La Russa, però, ha precisato che la decisione di sostenere il governo è un "atto di generosità e di responsabilità, ma questo non significa che voteremo qualsiasi provvedimento".

A Palazzo Chigi si sono presentati poi il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e quello del Piemonte, Roberto Cota. I due avevano annunciato che non sarebbero potuti intervenire alle consultazioni di domani con gli Enti locali perchè impegnati nella cerimonia di riapertura del parlamento della padania.

Gli esponenti della Lega Nord, però, non hanno incontrato Monti, ma il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda e al centro del summit c'è stata la situazione dei tagli per sanità e trasporto pubblico locale.

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