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«Non c’è nulla da chiarire e non vi devo spiegazioni»

Imbarazzo all’Ateneo. «La questione è delicata, non possiamo dire niente»

«Non c’è nulla da chiarire e non vi devo spiegazioni»

nostro inviato a Teramo

La domenica del Signor Rettore è santa. Guai a disturbare l’ormai ex Magnifico dell’università di Teramo, guai a chiedergli spiegazioni sulle spese pazze per abbellire i suoi uffici con arredamenti e impianti hi-tech costosissimi, guai a sollecitare una risposta sulla Mercedes super accessoriata. Quando il Giornale contatta Luciano Russi nella sua abitazione di Pescara per offrirgli l’opportunità di spiegare ciò che, a prima vista, appare inspiegabile, l’ex numero uno dell’ateneo abruzzese ascolta tutte le richieste e subito taglia corto: «È domenica, e non voglio essere disturbato. Non ho bisogno di chiarire alcunché perché non c’è niente da chiarire, non voglio parlare con voi, non vi devo nessuna spiegazione, non ho niente da dire su questa interrogazione parlamentare. Rivolgetevi all’ufficio stampa, e ora lasciatemi in pace. Ho di meglio da fare. Arrivederci».
Clic. Detto, fatto. Facciamo il giro dei colleghi dell’ufficio stampa dell’università, risponde al cellulare Lucia Fiore. Dopo aver appreso il motivo della telefonata, anche lei si mostra poco disponibile al dialogo: «La questione è delicata, ora non posso dire nulla. Per quale giornale scrive? Ah, il Giornale… Non sono titolata a parlare. La farò chiamare dal capo ufficio stampa, Adele Lisciani». Aspettiamo fiduciosi, invano. Non parla nessuno. Non commenta nemmeno il preside di Giurisprudenza, Michele Ainis («se vi sono state irregolarità saranno gli organi competenti a dirlo») che con il rettore aveva avuto uno scontro sotto elezioni. L’unica voce fuori dal coro sembra esser quella di Giovanni Luzii, di Forza Italia, rappresentante della Regione nel Cda dell’Ateneo: «L’acquisto della Mercedes non era stato discusso in Consiglio, così ho chiesto spiegazioni. Il revisore dei conti mi ha detto che erano stati attinti soldi ai fondi di riserva, quindi non era necessario fare una variazione di bilancio né un’approvazione di spesa nel Cda.

Provai con il leasing, ma risposero picche perché l’auto era già stata ordinata con condizioni di consegna urgenti…».

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