Roma

Non c’è più posto per la biblioteca in via dei Prefetti

Sabrina Giacchi

«Ma come fate a parlare di cultura quando state escludendo dalla pubblica fruizione, da ben tre anni, la biblioteca provinciale, ricca di oltre ventimila volumi e peraltro con una vocazione specialistica riguardo alla storia locale, particolarmente quella di Roma, e dei 121 comuni dell’area romana?». Questo è stato il richiamo più volte ripetuto a gran voce nella seduta del consiglio provinciale di ieri dal presidente del gruppo di An a Palazzo Valentini, Piergiorgio Benvenuti, riferendosi all’inaugurazione del settecentesco edificio di via dei Prefetti, di proprietà della Provincia, ora definitivamente ristrutturato, che nelle intenzioni della giunta di centrosinistra dovrebbe ospitare mostre ed eventi culturali, escludendo il trasferimento della biblioteca provinciale, come previsto dalla giunta Moffa fin dal 2002.
«In questo modo - si leggeva in un comunicato allora diffuso dall’assessorato alla Cultura - la biblioteca si troverebbe al centro di Roma e potrebbe svolgere meglio la sua attività di promozione del patrimonio storico, archivistico, museale del nostro territorio». Con l’utilizzo del palazzo al numero 22 di via dei Prefetti, secondo il piano predisposto dalla giunta di centrodestra, la biblioteca avrebbe avuto a disposizione una superficie di 1823 mq, di cui 548 da adibire a deposito libri; 645, al piano terreno, destinati a sala di lettura, mentre gli uffici avrebbero occupato 630 mq del piano ammezzato. Inoltre, in questa nuova sede sarebbe stato creato uno spazio culturale polivalente di circa 115 mq, ricavato dalla copertura del cortile. Insomma «al palazzo della cultura» di Moffa, che avrebbe ospitato anche il centro Pio Raina per ricerche sulla Divina Commedia, ora Gasbarra contrappone il «palazzo incontro», destinato esclusivamente a mostre ed eventi artistici e culturali, però con totale esclusione della biblioteca provinciale per la quale si prospetta un futuro ancora incerto.
«Fatto grave - incalza Benvenuti - è che l’utilizzazione del Palazzo di via dei Prefetti, il cui input per la ristrutturazione è da attribuire a Moffa, non è stata discussa nella commissione consiliare cultura, come avrebbe dovuto essere, anche per conoscere esattamente le attività predisposte e il criterio di scelta dei dipendenti che verranno assegnati a questa struttura». Secondo alcune indiscrezioni è prossimo il trasferimento del patrimonio librario custodito presso l’unico locale di Palazzo Valentini, peraltro di importanza storica, nell’attuale sede del centrostampa, nella zona retrostante l’edificio. Ancora non si sa con certezza come lo storico locale lasciato libero verrebbe adibito: visto l’utilizzo a spazio espositivo e centro conferenze delle due sale che in precedenza lo componevano, è facile immaginare quale possa essere la tentazione riguardo ad una sala, oggetto con la precedente giunta di un’ampia ristrutturazione della volta a botte decorata a stucco, del pavimento a parquet, del restauro degli arredi lignei e del potenziamento dell’impianto di illuminazione. Ma non finiscono qui le peripezie della biblioteca: a quanto sembra nel 2008 potrebbe trovare la sua definitiva sistemazione nell’edificio sopravvissuto della Villa Altieri, in viale Manzoni 47, sede di un istituto scolastico.

«A meno che Gasbarra non cambi idea all’ultimo momento», conclude Benvenuti.

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