(...) Non dobbiamo permettere che a ogni progetto sensato la sinistra metta il proprio cappello». Hight tech, nuovo Puc, sicurezza, futuro del porto e del turismo di Genova al centro del dibattito. «Anche Trapani è meglio di Genova per offerta turistica - irrompe nel dibattito Marina Mascetti, la contessa - non possiamo permettere che resti la città della torta di riso finita». Poi la discussione si è spostata sul terreno più puramente politico. «Il centrodestra - dice Francesco Tappani - deve presentare un programma di rottura per differenziarsi dalla sinistra». Giacomo Pronzalino è certo che «se la smetteremo di farci del male da soli e dimostreremo di possedere onestà intellettuale, riusciremo a catalizzare la fiducia anche del centro moderato». Un richiamo ad abbassare i toni arriva da Giuliana Gauglio: «Basta con la politica lacerata di questi ultimi mesi. Diamo alla gente un'alternativa alla sinistra genovese, che prende voti grazie alla mentalità del "maniman se cambia chissà che succede"». Andrea Cambiaso di Liguria moderata fa autocritica: «Negli ultimi tempi ci siamo un po' persi. È arrivato il momento di rinnovare il brand del centrodestra». Cambiaso sale sul ring e sferra l'affondo: «Non voglio consegnare ai miei figli questa Genova, una città stuprata da anni da un gruppetto di famiglie. Sono pronto ad andare fino in fondo e metterci la faccia per fermare questo scempio». Da Mario Lauro arriva forte il richiamo alla coesione nel centrodestra: «Che si faccia un accordo tra Pdl, Lega e Lista Biasotti alle prossime amministrative per non perdere voti come alle ultime comunali». Gli fa eco Enrico Cimaschi, ex presidente del Municipio Centro Est: «La sinistra è divisa e ha paura di perdere. Noi dobbiamo trovare la giusta coesione anche con le liste civiche di area centrodestra». Fiducioso Andrea Cevasco: «Sarà un'occasione storica per noi e dovremo saperla sfruttare». Poi propone «un programma di rottura con la politica delle in house della Vincenzi che ha aumentato i costi per i cittadini». Linea dura anche dal regista Maurizio Gregorini, il padrone di casa della serata: «Inizieremo con gli esposti alla procura per denunciare la poca trasparenza sui costi della politica».
E i politici? Hanno preso appunti. «Sono venuto per ascoltare» ha detto Roberto Cassinelli che ha seguito l'incontro ed è intervenuto, alla fine, su ogni tema affrontato.
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