(...) hanno fatto marcia indietro. Ma, insieme a loro, anche Enrico Musso avrebbe deciso di dire «basta».
Vinai. Ieri mattina un ritratto del vicepresidente della Fondazione Carige compariva su un quotidiano cittadino che lo lanciava come spodestatore di Musso. Ma a negare un interessamento alla candidatura è stato lo stesso esponente Pdl che, a metà giornata, è stato perentorio: «Smentisco assolutamente mie supposte intenzioni di farmi sindaco».
Non solo. Ma Vinai, che in passato non ha mai risparmiato critiche (anche pubbliche) ad Enrico Musso, ha tenuto a precisare che quella del senatore Pdl è «la più valida espressione possibile da presentare ad un tavolo di coalizione». «Non ho mai presentato ai vertici competenti del Pdl ligure una mia proposta di candidatura - precisa Vinai - né, tantomeno, mi hanno mai richiesto tale disponibilità. Mio unico desiderio è continuare a contribuire, pur con tutti i miei limiti al bene della mia città attraverso i ruoli che svolgo ed in particolare prestando attenzione al mondo del bisogno e della solidarietà che tanto mi stanno a cuore».
Rosso. Il passo del gambero sembra averlo fatto anche il capogruppo in Regione del Popolo della Libertà Matteo Rosso che ha voluto precisare il contenuto di una intervista rilasciata ai mass media nella quale sembrava trasparire la volontà di candidarsi: «Non ho mai pensato di fare il sindaco, tantomeno sarei così sciocco da auto presentarmi attraverso i mezzi di comunicazione - puntualizza Rosso -. Le mie parole sono state travisate: ho detto che sarei a disposizione se mi venisse chiesto, non che lo voglio fare». Rosso avrebbe detto che non sarebbe in grado di sostenere Enrico Musso per le sue troppe affinità a temi cari alla sinistra, i suoi distinguo e i suoi ammiccamenti a personaggi vicini alle giunte dellera Pericu come Giovanni Facco, Gianfranco Tiezzi e Alberto Ghio: «Quella sui consulenti che si è scelto è una critica costruttiva che rivendico e che rientra nella dialettica di partito - precisa -, ma Enrico Musso avrà il mio contributo: lo sosterrò con lealtà e con passione se sarà il candidato che il partito indicherà».
Musso. La vera novità sta nella scelta shock di Enrico Musso. Per il quale la giornata di ieri sembra essere stato un po la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E nonostante i dietrofront di Vinai e Rosso e la presa di distanza dei coordinatori metropolitani Gianfranco Gadolla e Roberto Cassinelli che hanno detto basta ad auto nomine, per il professore universitario sembra essere arrivato il punto di non ritorno. Una decisione definitiva non lha ancora presa, perché vuole confrontarsi ancora con il team che aveva studiato per lanciare la fondazione Oltremare, ma lintenzione cè tutta: ritirarsi dalla corsa a sindaco. Una riflessione personale che va avanti da settimane dopo i continui tira e molla. «Non voglio essere quello che viene preso solo perché non ci sono alternative», è la riflessione affidata ai suoi. Già lunedì Musso potrebbe ufficializzare il suo ritiro: «Se lo faccio poi non torno indietro. Per questo ci penso ancora un po» è il ragionamento del senatore, già indicato da Scajola per Tursi 2012.
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