NON È DA GENOANI ESALTARSI OGGI

Non si tratta di essere pessimisti. Si tratta di essere genoani. E non nel senso che prima o poi la sfiga verrà, piantiamola con ’ste cose. Nel senso che oggi andare a strombazzare qua e là significa non essere genoani. Non i genoani di Firenze e dell’Anfield Road, di Pizzighettone e del quarto posto, della fontana di De Ferrari e della Caf. Ma a Modena, quello striscione «Solo chi soffre impara ad amare, noi soffriamo, ti amiamo e con te torneremo grandi» era solo un vezzo poetico? Se quelle parole erano vere (e garantisco per migliaia di genoani che lo erano, anzi, lo sono) perché scaldarsi tanto se ci stiamo preparando alla maturità con l’obiettivo di evitare le angosce da notte prima degli esami? In fondo questo sta facendo il Genoa. Sta studiando, imparando dagli errori.

Sta mettendo voti alti sul registro, sapendo che ogni tanto qualche cinque si dovrà pur prendere, probabilmente già dalla prossima interrogazione. Mica siamo secchioncelli perfettini. Non siamo i primi della classe, e neppure i quinti se è per quello. Poi, dico la verità, (...)

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