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Non hai capito cos'è il fisco municipale? Te lo spieghiamo noi

Cedolare sugli affitti, Imu, tassa sul turismo, rifiuti ed evasione: sono solo alcuni dei punti principali previsti dal decreto legislativo sul fisco comunale approvato dalla Camera

Non hai capito cos'è 
il fisco municipale? 
Te lo spieghiamo noi

Roma - L’approvazione da parte della Camera del decreto sul fisco comunale segna un altro passo avanti in vista della piena attuazione della riforma federalista, bandiera della Lega. Si tratta del quarto dei decreti attuativi che, dopo il via libera in Cdm e il passaggio al Quirinale, vedrà la luce in maniera definitiva. Ma cosa prevede questo decreto e quali sono i punti principali e le novità? Vediamole punto per punto.

AFFITTI Al posto della tassazione Irpef e dell'imposta di registro, arriva un prelievo fisso del 21% per i canoni liberi e del 19% per quelli agevolati. Si tratta della cosìddetta cedolare secca, che rappresenterà un risparmio d’imposta per i proprietari sopra un certo reddito. Nessuno ci rimette, molti potrebbero risparmiare. È questo l’impatto dell’arrivo di una tassazione che, l’ultima versione del decreto, prevede al 21% sulla pigione pagata per tutti i contratti e del 19% su quelli "agevolati". Ora, invece, i guadagni vanno tassati con la progressività dell’Irpef e con l’imposta annuale di registro del 2%. Secondo i calcoli di Confedilizia il guadagno c’è sopra i 15.000 euro di reddito per tutti i contratti e sopra i 28.000 euro per quelli agevolati. Nessuno comunque ci potrà perdere, perché rimane la possibilità di applicare la vecchia normativa. Gli inquilini, poi, se il proprietario sceglie la cedolare, non avranno rincari d’affitto, nemmeno gli adeguamenti annuali all’Istat.

ADDIZIONALE IRPEF L'aumento non potrà superare lo 0,4% e potrebbe scattare retroattivamente dal 2010. È questa la voce che potrebbe comportare un aggravio per i cittadini. La scelta - e la responsabilità - sarà dei singoli Comuni e comunque dovrà rispettare dei paletti di crescita annuale.

COMPARTECIPAZIONE IVA E FONDO PEREQUATIVO Prevista una compartecipazione all'Iva al consumo e non più all'Irpef. Inoltre le quote di altri tributi devolute ai comuni per il 30% serviranno per alimentare un fondo "perequativo" per bilanciare eventuali squilibri fiscali.

IMU Dal 2014 arriva l'Imposta Municipale Propria che assorbirà l'Irpef. Non si applicherà alle prime case e non la pagheranno chiese, scuole, hotel e oratori religiosi. L’Imu avrà un’aliquota del 7,6% che sarà di "equilibrio" per sostituire il gettito attuale dell’Ici e dell’Irpef sulla seconda casa. E' previsto il dimezzamento per le case in affitto.

TURISMO Introdotta la tassa sul turismo. I turisti potranno pagare fino a 5 euro a notte per il soggirono nei capoluoghi, nei comuni turistici e nelle città d'arte. Una tassa contestata dagli albergatori

TASSA DI SCOPO Potrebbe essere introdotta per realizzare infrastrutture e altri servizi. La pagheranno solo i cittadini che ne beneficeranno. Non è una novità perché era già stata introdotta con la finanziaria nel 2007, ma non aveva trovato attuazione.

COMPRAVENDITE Dal gennaio 2014 ci sarà una sola imposta del 9% per i beni immobili in genere e del 2% sulle prime case. Scomparirà l’attuale tabella dell’imposta di registro per i "trasferimenti immobiliari". Ci sarà dunque una sola imposta che assorbe anche quella di bollo, le ipotecarie e catastali che attualmente si versano, con una drastica semplificazione. È prevista una soglia minima di 1.000 euro.

RIFIUTI Attualmente si paga sui metri quadrati, con la possibilità per chi vive da solo di ottenere sconti. La riforma preannuncia l’arrivo di un decreto ad hoc che riorganizzi il tributo guardando anche alla composizione nel nucleo familiare.

EVASIONE Inasprite le sanzioni per chi non dichiara redditi da locazione e metà dell'incasso andrà ai Comuni che hanno anche interesse all’emersione degli "immobili fantasma" dei quali incasseranno le maggiori imposte.

 

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