Non più Pacs ma "Dico" e con effetto retroattivo

Roma - Convivenza all’italiana. I Pacs francesi diventano nel nostro paese i Dico, diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi.
Diritti e doveri per le coppie, etero ed omosessuali. I destinatari del ddl saranno i conviventi ovvero «Due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi, che convivono stabilmente e si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale». Persone che non devono essere «legate da vincoli di matrimonio, parentela in linea retta, adozione, affiliazione, tutela, curatela o amministrazione di sostegno». Dunque via libera al riconoscimento delle coppie in quanto tali senza discriminazioni di sesso.
La retroattività. La convivenza è «provata dalla risultanze anagrafiche», ovvero dal certificato di residenza anche con valore retroattivo. Se la dichiarazione non viene data «contestualmente» da entrambi, chi la rende deve darne comunicazione «mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento all’altro convivente». Questo affinché qualcuno non dichiari una convivenza non condivisa. Un caso potrebbe essere quello della badante di un anziano. Per le coppie già conviventi la comunicazione va data entro nove mesi dall’entrata in vigore della legge. La convivenza potrà essere certificata da testimonianze.
Eredità. Necessari nove anni di convivenza certificata per concorrere «alla successione legittima dell’altro convivente». Si avrà diritto «a un terzo dell’eredità se alla successione concorre un solo figlio e a un quarto se ci sono due o più figli». In caso di «concorso con ascendenti legittimi o con fratelli e sorelle» al convivente è devoluta la metà dell’eredità». E se non ci sono figli o di fratelli o sorelle al convivente vanno «due terzi». In assenza di parenti entro il terzo grado il convivente erediterà tutto. L’aliquota sarà del 5 per cento se si superano i 100.000 euro. Per tale norma è prevista un onere di spesa da parte dello Stato di 4 milioni e 600mila euro nel 2008 e 5 milioni dal 2009. La questione della reversibilità della pensione è rimandata alla riforma delle pensioni.
Alimenti. Per il diritto agli alimenti ci deve essere alle spalle una convivenza di almeno tre anni. «Nell’ipotesi in cui uno dei due conviventi versi in stato di bisogno e non sia in grado di provvedere al proprio mantenimento, l’altro convivente è tenuto a prestare gli alimenti» ma per un periodo «determinato in proporzione alla durata della convivenza». L’obbligo di versare gli alimenti cessa in caso di un matrimonio o di una nuova convivenza.
Lavoro e immigrati. Previste le agevolazioni in caso di trasferimento di sede per i conviventi dei dipendenti pubblici e privati per mantenere la residenza comune se si vive insieme almeno da 3 anni. Inoltre «il convivente che abbia prestato attività lavorativa continuativa nell’impresa di cui sia titolare l’altro convivente può chiedere...il riconoscimento della partecipazione agli utili d’impresa in proporzione all’apporto fornito». L’extracomunitario privo di permesso di soggiorno potrà richiederlo se convivente con un italiano.
Malattia. Saranno le strutture ospedaliere a stabilire le modalità di accesso per visita o assistenza del convivente che potrà comunque decidere, previa dichiarazione scritta e autografata del partner, cure, espianto degli organi e modalità del funerale.
Case e affitto. Conviventi entreranno nelle graduatorie per l’assegnazione delle case popolari e subentreranno nel contratto d’affitto se ci sono almeno tre anni di convivenza.


Esclusi e sanzioni. Non possono accedere a tali diritti i condannati per omicidio o tentato omicidio del precedente partner dell’altro. Chi dichiara il falso rischia da uno a tre anni di carcere e fino a 10.000 euro di multa.

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