Marisa De Moliner
I farmacisti non ci stanno. A passare da evasori. È una pillola difficile da ingoiare quella di essere additati come furbacchioni che frodano il fisco, non a colpi di mortaio e di prodotti galenici. Ma di sosfisticate apparecchiature telematiche. E precisamente un software truffaldino, in grado di nascondere le vendite effettuate, che i farmacisti - giurano - non sapevano fosse installato nel computer del loro registratore di cassa. A farglielo scoprire è stata la Guardia di Finanza con unindagine condotta per mesi in varie città oltre che a Milano, dove sono state visitate 10 farmacie. Tutti i titolari non sono stati indagati per frode fiscale: «Non solo non erano al corrente che il software del loro registratore di cassa fosse fallato - sostiene Alessandro Carletti, portavoce di Federfarma Lombardia - ma non hanno mai approfittato dellopportunità».
Il trucchetto, che permette di far sparire dal registratore di cassa le tracce dei prodotti venduti, non sarebbe stato utilizzato. Si è trattato comunque di una bella grana per i titolari di farmacia che avevano acquistato da una ditta di Torino il software «evasore».
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