Fermato, multato, defraudato di cinque vittorie di tappa. Per Alessandro Petacchi ieri è arrivata la squalifica di un anno da parte del Tribunale d'arbitrato sportivo (Tas). Il più forte velocista del pianeta (150 vittorie in carriera, alle prese con una brutta tracheobronchite) era risultato positivo al salbutamolo durante il Giro d'Italia dello scorso anno. La sanzione comminata al velocista spezzino, che era stato assolto dalla Commissione disciplinare della federciclismo, scadrà il 31 agosto e prevede la cancellazione dei risultati che l'atleta ha ottenuto al Giro d'Italia 2007.
«È una decisione talmente assurda che stiamo valutando la possibilità di impugnarla o davanti al Tribunale Federale Svizzero o davanti alla Corte dei Diritti dell'uomo di Strasburgo», ha spiegato Maria Laura Guardamagna, legale di Alessandro Petacchi.
La sentenza del Tas sotto certi aspetti appare infatti paradossale: «Il Collegio è convinto che il signor Petacchi non sia un imbroglione - si legge nella motivazione - e che lo sfavorevole risultato delle analisi, in questi caso, sia il risultato del fatto che il signor Petacchi semplicemente, e forse in modo accidentale, abbia assunto troppo Salbutamolo nel giorno del test, ma che la dose eccessiva non sia stata presa con lintenzione di migliorare la prestazione sportiva. Infatti, sarebbe uno strano modo di cercare di migliorare la prestazione quello di assumere la sostanza dopo che la specifica gara si è conclusa». Insomma, Petacchi non voleva doparsi, ma lo squalifichiamo lo stesso.
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