Non solo medaglie, il Coni cerca la sua Miss Italia

Sport e bellezza connubio da valorizzare ed enfatizzare. Il messaggio parte dal Coni che sposa l’iniziativa di Patrizia Mirigliani, patron dello storico concorso di bellezza. Ed ecco che le atlete che finora avevano solo sfilato, prestato volto e gambe a scatti fuori dal podio o strizzato l’occhio a moda, cinema e tv, ora potranno concorrere oltre che per una medaglia anche alla corona della più bella d’Italia. Nasce Miss Italia Sport, aperto a tesserate di federazioni del Coni o del Cusi (il Centro Universitario Sportivo) tra i 18 e i 26 anni.
Di sportive il concorso ne ha viste sfilare tante e vincere qualcuna: l’ex calciatrice Bresciano, le varie Silvia Battisti, Maria Perrusi e l’ultima miss Francesca Testasecca, per anni pallavoliste. Le campionesse avranno adesso una corsia preferenziale: il 14 luglio, al Foro Italico, si sceglierà la reginetta dello sport, con le prime cinque che accederanno alla finale di Miss Italia.
Qualcuno storce il naso di fronte al patrocinio (quindi all’appoggio gratuito) del Coni per questo progetto. Arrivano già interrogazioni parlamentari sulla «strumentalizzazione del corpo femminile» e reazioni contrarie («servono progetti più ambiziosi e concreti», così l’Uisp). D’altronde nessuno ha mai negato a un atleta di concorrere a titolo individuale. «Quando si fanno iniziative non canoniche non mancano i sorrisetti, ma noi abbiamo le spalle larghe: questo è un progetto che si sposa con l’evoluzione della donna nello sport», la replica del presidente Petrucci. Che trova la sponda di atlete belle e vincenti come la May e la Granbassi, ma non dell’ex olimpionica di ciclismo Bellutti: «Dopo tante battaglie, mi sembra un passo indietro, il valore dello sport non deve passare da questa cassa di risonanza».
Lo sport, sostiene il Comitato Olimpico, deve lanciare un messaggio contrario al velinismo: fare sport può migliorare fisico ed estetica dell’atleta donna, che a sua volta trasmette valori etici legati al fair-play di un sano agonismo.

Iniziativa importante, ribadiscono dal Coni, alla vigilia del possibile e storico sorpasso delle azzurre sugli uomini ai Giochi di Londra 2012. Ma le polemiche continueranno. E attenzione ai soliti «pasticci» all’italiana.

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