La moda «è una realtà solida». Lassessore al Commercio cita le 28mila aziende lombarde del settore, i 140mila dipendenti e un numero che in tempi di crisi dà ossigeno anche a alberghi, locali, negozi e musei della città. «Un recente ricerca dice che al primo posto dei luoghi di interesse per i visitatori cè il Duomo, al secondo via Montenapoleone» quindi fashion (anche) «come elemento di attrattività turistica internazionale, su cui bisogna investire». Visto che produce un indotto da un miliardo lanno per la città. Un grazie alla moda speso sul palco di piazza Liberty, dove ieri ha debuttato Milano Fashion Design, liniziativa promossa dal Gruppo Mondadori con le testate Donna Moderna, Grazia, Tu Style e dal Comune. Cinque giorni di spettacoli, incontri, performance sotto una «Fashion house» trasparente progettata da Michele De Lucchi. Una risposta «democratica» alle sfilate a inviti delle griffe durante la settimana di Moda Donna. I milanesi potranno assistere gratis ad alcune passerelle (da Geox a Sisley, Kocca, Peserico, Cromia). Ma il rapporto tra la giunta Pisapia e gli stilisti scricchiola dopo la stangata sulloccupazione del suolo pubblico. Almeno per gli eventi della Fashion Week dopo le proteste la Camera della moda ha strappato lo sconto del 50% sulla Cosap e la concessione gratis del Castello Sforzesco. Quando in consiglio comunale approderà il bilancio 2012 è già assicurato lo sconto ai traslocatori ma DAlfonso, che cita gli straordinari benefici (economici) indotti dal settore sulla città, rimane fermo. Anzi, «proprio quei numeri dimostrano che la moda non ha bisogno di aiuti». Un conto sono gli eventi, e apre a sconti tutto lanno «se cè un ritorno per i milanesi». Come la tensostruttura di piazza Liberty, dove per 5 giorni si alternano spettacoli di clown, artisti, defilé per tutti. Ma non è sensibile alla rivolta scatenata il mese scorso da Salvatore Moschillo, patron di Richmond. Per effetto degli aumenti della Cosap, si è visto presentare dal Comune un conto otto volte più alto per far sfilare la collezione ai Giardini Montanelli. Da dieci anni allestisce un tendone nel parco, ma per occupare lo stesso spazio Palazzo Marino gli ha chiesto 300mila euro contro i 39mila del 2010. Alla fine è arrivato lo sconto, ma potrebbe essere un unicum. Perché ieri lassessore DAlfonso in piazza Liberty ha ribadito, «un conto sono gli eventi a cui partecipa anche la città, altrimenti per occupare i Giardini Montanelli gli stilisti pagheranno caro, pagheranno tutto». Sperando che nel frattempo non si stanchino di essere spremuti dal Comune, e quellindotto vada a beneficio di altre città. Arriva (molto) dopo DAlfonso lassessore alla Moda Stefano Boeri. Sembra che non ci tenesse a dividere il palco con il collega assessore; alla conferenza che iniziava alle 11.30 la sedia è rimasta vuota, è comparso solo unora più tardi per aprire la rassegna «Donne in scena» con Lina Sotis e Valeria Magli. Boeri vorrebbe che laula correggendo quel regolamento sulla Cosap tagliasse nettamente i costi per design e moda. Evita la polemica, si limita a ribadire che «vanno tutelati i settori che contribuiscono alleconomia e alla cultura della città».
E in piazza Liberty dunque fino a domenica un calendario di eventi promosso da Mondadori. Per «Donne in scena», oggi alle 12.30 Elisabetta Pozzi, Eva Robins e Alvia Reale presentano un assaggio di «Tutto su mia madre», in scena allElfo Puccini. Passerelle nel corso della giornata e dalle 19.30, un artista del Milano Clown Festival. Da oggi a sabato (dalle 10 alle 12.
NON SOLO SFILATE In piazza Liberty spettacoli e incontri alla «Fashion house»
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