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«Non sono ancora da pensione e a Natale voglio il panettone»

Licenziamento? Rischio, ma con il Lecce capirò come stiamo

«Non sono ancora da pensione e a Natale voglio il panettone»

Caro Mondonico, una batosta casalinga col Modena, poi il pareggio a Frosinone e questa sera la sfida col capolista Lecce: sconfitta, pareggio e ora... vittoria?
«Magari, il fatto è che la mia squadra mi fa tanto pensare. Passiamo da prestazioni negative a positive, come a Frosinone, senza capire il perchè. Non siamo tirati e concentrati al massimo e contro il Lecce saranno determinanti i primi 15’. Lì capirò se ci siamo o se continua la nostra via crucis visto che, da qui a Natale, ci attendono due trasferte a Salerno e Grosseto e la partita casalinga con un pimpante Empoli».
Questo Lecce allora la preoccupa?
«Eccome. Con Torino e Reggina erano i favoriti e, mentre le altre fanno fatica, i salentini di De Canio vanno a mille. È una squadra completa in difesa e in attacco. Noi saremo senza gli squalificati Garlini e Piccinni, ma ho ritrovato la carica di Perico e il centrocampo dei geometri: Passoni e Previtali, come un tempo Sgrò e Gallo. E poi tra i pali è tornato un certo Pelizzoli».
L’Albinoleffe è in piena zona retrocessione, di chi sono le colpe: dei giocatori o dell’allenatore?
«Non ci sono colpe. Noi siamo destinati a lottare per non retrocedere e adesso, dopo tre stagioni da favola, dobbiamo combattere per salvarci. La squadra è cambiata, era innaturale essere allora in lizza per la A, questa è la nostra realtà e sarà un’impresa restare in B».
Non è che lei, l’allenatore più anziano in serie B e dopo 1.005 panchine tra i professionisti, è troppo vecchio per certe battaglie?
«L’ho pensato anch’io, ecco perchè mi diverto a fare l’opinionista in tv e ad allenare i bambini la domenica mattina. Ma non so dire di no a chi mi chiede una mano, come è il caso dell’Albino che ho guidato nel 2006 e mi era rimasto nel cuore».
Quali i punti deboli della sua squadra e ritornerà sul mercato di gennaio?
«Guai a svelare agli avversari i nostri lati peggiori. Quanto al mercato, in quindici giorni ci giochiamo la salvezza, con questi giocatori e tocca a me motivarli e coinvolgerli di più nella lotta per non sprofondare. Retrocedere sarebbe terribile per loro, professionalmente e finanziariamente».
Invece lei rischia un bel licenziamento in tronco.
«Lo so. Il presidente-amico Gianfranco Andreoletti potrebbe farlo in qualsiasi momento, anche se per lui sarebbe doloroso. Comunque non siamo ancora alla fine della bella storia del Mondo».
Ha fatto 10 punti in 8 gare, 10 volte su 15 in vantaggio e 7 volte su 10 acciuffato. Questione di gambe o di braccino?
«Conta la tenuta alla distanza, occorre più benzina nel motore.

Facciamo belle partite, come nei pareggi con Cesena e Frosinone, e tonfi casalinghi col Modena. Quanto agli errori, nelle vittorie cerco sempre gli elementi negativi e nelle sconfitte quelli positivi».
Caro Mondonico, a Natale mangerà il panettone?
«Speriamo, soprattutto per l’Albinoleffe».

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