Lo chiamavano "il Cechov dei sobborghi" per sottolineare il realismo e insieme la magia delle sue storie. John Cheever (1912-82) fu infatti un ottimo scrittore di romanzi e soprattutto di racconti brevi, la sua specialità. Un'altra sua specialità era invece del tutto negativa: affogare nell'alcol fin quasi a suicidarsi. Soltanto nel '77 riuscì a liberarsi dalla schiavitù del bicchiere. Nella lettera che qui pubblichiamo, si rivolge a Hope Lange, bellissima attrice e moglie del regista Alan Pakula.
Cedar Lane
Ossining, N.Y. 10562
Martedì
Cara Hope,
ti amo. Non ti ho scritto prima perché ho avuto un piccolo incidente sciando. Scendevo in picchiata (o almeno questa era l'intenzione) tra gli alberi nel frutteto, quando sono caduto come un vassoio di piatti. Mi sono strappato i legamenti del ginocchio sinistro. Niente di serio o doloroso, domani vado in ospedale per ingessarmi. Non appena la gamba starà meglio verrò sulla costa. Non prenderò un lavoro o che so io; starò semplicemente dai Weaver e mi nasconderò dietro le palme e ti osserverò salire e scendere dall'auto.
Con amore
John
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