«Non sottovalutare i fischi contro i politici»

Mentre il dolore e la rabbia degli abitanti di Fidene sfociavano nell’aperta contestazione ai politici durante i funerali di Vanessa Russo, il Gip di Roma Maurizio Silvestri ha convalidato il fermo di Doina Matei con la contestuale ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario. Anche il gip del Tribunale dei minorenni Paola Manfredonia ha convalidato il fermo di C.I., la diciassettenne accusata di concorso morale in omicidio volontario, che è stata trasferita nel carcere minorile di Casal del Marmo.
Ma l’aspetto giudiziario della vicenda è stato marginalizzato dalle polemiche sull’immigrazione. «Quando la gente fischia i politici, in un momento di grande commozione popolare come la partecipazione ai funerali di una innocente, i politici hanno l’obbligo di interrogarsi sul perché» ha detto il capogruppo di Fi alla Regione Alfredo Pallone. «Rispettiamo il dolore devastante della famiglia per la morte assurda di Vanessa alla quale rendiamo onore come vittima della violenza che dilania le nostre città – ha continuato Pallone -. E voglio esprimere anche solidarietà umana a Marrazzo. Ma siamo convinti che esista una tragica correlazione tra quella subcultura di governo impostata sul permissivismo e questa escalation di violenza che ci rende tutti più insicuri. Anche gesti quotidiani e normali come prendere la metro diventano fonte di preoccupazione e allarme. Prima di approvare le modifiche alla Fini-Bossi sarebbe bene che il governo riflettesse sui fischi della gente».
Francesco Giro coordinatore regionale e commissario di Roma di Fi ha aggiunto: «Sei mesi fa abbiamo lanciato il nostro grido d’allarme su Roma, che non è più una città sicura. Il 23 febbraio scorso Silvio Berlusconi ha denunciato tutti i problemi che affliggono la Capitale. A questa precisa e circostanziata denuncia, corredata da dati e cifre ufficiali e inoppugnabili, abbiamo ricevuto in risposta l’ironia, lo scherno e le battute di cattivo gusto del sindaco Veltroni. Ora che la situazione è esplosa in tutta la sua gravità chi renderà conto dell’errore compiuto? Chi se ne assumerà la responsabilità? Non condividiamo le contestazioni durante i funerali della ragazza uccisa ma comprendiamo il profondo dolore, scaturito da una morte assurda e inspiegabile e da una sensazione di paura e insicurezza con cui i cittadini romani convivono ogni giorno». «Mentre il governo punta a spalancare le frontiere a milioni di immigrati - ha rincarato la dose il senatore di An Francesco Storace - la gente di Roma piange una vittima della delinquenza d’oltreconfine. È evidente che non c’è più spazio per la distinzione tra chi viene da Paesi facenti parte da poco dell’Ue o da chissà quale parte del mondo. Monta comunque l’indignazione in un Paese stanco del permissivismo, del buonismo, del relativismo». «All’immane tragedia di Vanessa - ha detto il deputato di An Fabio Rampelli - non si aggiunga lo scempio di istituzioni indifferenti al bisogno di sicurezza dimostrato dagli italiani. Non vogliamo alimentare il terrore psicologico nei confronti dell’altro.

Ma esiste una differenza fondamentale che rende libero o meno un Paese. Ed è la capacità di arginare illegalità e criminalità, di saper difendere le proprie frontiere, di accogliere gli stranieri garantendo però la sicurezza ai cittadini. Tutto questo in Italia non avviene».

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