Non trova soldi a luglio, il giudice lo assolve

Non c’è davvero da stupirsi se l’invasione dei clandestini verso le coste italiane continua con questa frequenza, visto che difficilmente le vie legali servono come deterrente. Un esempio sono i due casi registrati ieri nel tribunale di Genova. Un immigrato clandestino del Gambia, di 33 anni, arrestato dalla polizia per non aver lasciato l'Italia entro cinque giorni dalla notifica dell'ordine di espulsione, processato ieri con rito direttissimo, è stato assolto dal giudice «perchè il fatto non sussiste». L'uomo perciò, difeso dall'avvocato Serena Stagnaro, è stato subito scarcerato.
Secondo il giudice infatti, che ha accolto la tesi della difesa, il clandestino, senza precedenti penali, avendo avuto la notifica di lasciare l' Italia entro cinque giorni, a luglio, in piena estate, non aveva potuto trovare i soldi per tornare in patria. Il magistrato ha rilevato inoltre che l' ordine di espulsione, emesso dal prefetto di Udine, non era ben motivato.
Se si può comprendere la benevolenza della magistratura verso l’immigrato che non ha mai commesso reati, cambia poco la sostanza anche nei riguardi di chi invece è già pregiudicato.
Infatti sempre per non aver ottemperato al foglio di via emesso dal prefetto, in questo caso di Asti, ieri mattina è stato processato anche un algerino, di 39 anni.

L' uomo, che avrebbe dovuto lasciare l' Italia nei primi giorni di agosto, è stato arrestato lunedì a Genova. Forse perchè l' immigrato aveva precedenti penali, il giudice non l' ha assolto e ha rinviato il processo al 19 dicembre. L' algerino è stato però a sua volta scarcerato.

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